REDAZIONE SALUTE

Vaccino anti pneumococco nelle farmacie della Lombardia: dove, quando e chi può farlo

Un progetto sperimentale: “Un esempio meritevole di essere replicato anche su scala più ampia”

Vaccinazioni (foto d'archivio)

Vaccinazioni (foto d'archivio)

Milano, 21 gennaio 2025 – In inverno, ammalarsi è ancora più semplice. Il nostro organismo è messo a dura prova dalle basse temperature e dalla continua esposizione a virus e batteri che potrebbero degenerare in influenza se non addirittura in patologie più importanti come le polmoniti. È dunque necessario prevenire questi rischi. Per questo, già a inizio stagione, viene somministrato vaccino antinfluenzale. Ma esiste anche quello contro il pneumococco - batterio responsabile di polmoniti (soprattutto negli adulti) e di meningiti (soprattutto nei bambini) – la cui somministrazione può essere sufficiente a coprire l’arco di una vita intera. 

Oggi è stato presentato il progetto sperimentale avviato dalle ATS Brianza e Val Padana per la somministrazione dei vaccini antipneumococcici nelle farmacie territoriali. Nei prossimi sei mesi, quindi, l’iniziativa interesserà le ATS Brianza e Val Padana nelle province di Monza-Brianza, Lecco, Cremona e sarà riservato ai soli residenti in età compresa tra i 65 e i 72 anni. Il progetto sperimentale fa seguito ad una delibera della Giunta Regionale lombarda, nell’ambito di un precedente accordo con Federfarma per la vaccinazione antinfluenzale in farmacia.

Vaccino, Antipneumococcico in farmacia a Monza-Brianza, Lecco e Cremona: la presentazione del progetto
Vaccino, Antipneumococcico in farmacia a Monza-Brianza, Lecco e Cremona: la presentazione del progetto

“La sanità di prossimità deve essere interpretata anche - e forse soprattutto - in chiave di prevenzione e questo non potrà che contribuire a innalzare il livello delle risposte sanitarie, oltre che alla sostenibilità della spesa”, ha commentato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

L’evento di presentazione del progetto, promosso presso la sede della regione dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief, con il contributo non condizionante di Pfizer, è stato anche l’occasione per stimolare un confronto tra i massimi esponenti delle istituzioni regionali, i clinici, le associazioni di pazienti e i gestori dei servizi sanitari sul territorio circa le potenzialità e le prospettive future che l’inclusione della vaccinazione antipneumococcico rappresenta nel panorama delle cure di prossimità e sull’importanza del “ruolo di servizio” che la farmacia può svolgere nel percorso di prevenzione vaccinale.

“Vorrei esprimere l’auspicio che la logica e l’approccio che hanno ispirato questo progetto-pilota possano trovare un’applicazione estesa non solo a tutta la nostra regione - ha osservato Emanuele Monti, Presidente della IX Commissione permanente - Sostenibilità sociale, casa e famiglia della Regione Lombardia - ma rappresentare anche un esempio positivo e produttivo, meritevole di essere replicato su scala nazionale. Non dimentichiamo – ha proseguito – che il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, prevede la vaccinazione antipneumococcica con l’obiettivo di copertura per le persone al di sopra dei 65 anni pari al 75 per cento”.

Nel corso degli interventi si è registrata un’ampia convergenza circa l’importanza di dare corpo con adeguate scelte organizzative anche all’indicazione che proviene dalla Missione 6 del PNRR, laddove si sottolinea la necessità per il Servizio Sanitario Nazionale di allineare i servizi ai bisogni della comunità e dei pazienti, rafforzando le strutture e i servizi sanitari di prossimità. “… in questo senso questo progetto si caratterizza come perfettamente coerente con gli obiettivi del PNRR – ha sottolineato Marco Alparone, Assessore al Bilancio e Finanza della Regione Lombardia – essendo stato concepito anche nell’intento di rafforzare la cultura della prevenzione grazie ad un approccio integrato, prossimale e capillare che, come tale, rende più agevole l’accesso alla vaccinazione, oltre a produrre positivi risultati non solo sul piano sanitario ma anche in termini di sostenibilità economico-finanziaria del sistema. Occorre uscire dalla logica dei singoli silos con un approccio olistico per la generazione di valore in termini di salute dell’individuo e dei conti pubblici”.

La pregressa importante esperienza nella somministrazione dei vaccini anti-Covid 19, l’utilità di identificare soluzioni che agevolino il mantenimento in salute della popolazione, riducendo incidenza e mortalità legate all’insorgenza della malattia pneumococcica, la semplificazione degli aspetti logistici legati ad una più agevole accessibilità grazie alla distribuzione di prossimità assicurata dalle farmacie dei territori, oltre al contributo alla riduzione delle liste di attesa nei centri vaccinali e negli ambulatori, sono stati i molteplici aspetti positivi del progetto che concordemente sono stati posti in evidenza nel corso dei loro interventi da Michele Brait, Direttore Generale della ATS Brianza e da Ida Maria Ada Ramponi, già Direttore Generale della ATS Valpadana.

Semplificazione logistica e accessibilità sono stati i concetti richiamati anche da Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia che ha sottolineato: “Questo progetto è una preziosa opportunità di prevenzione che risponde alle esigenze di salute dei nostri utenti anziani e contribuisce a rendere sempre più concreto quel modello di assistenza di prossimità imprescindibile per il futuro del nostro Servizio Sanitario. L’auspicio è che si possa presto passare da questa prima fase pilota a un’estensione del progetto all’intera regione, affinché possano beneficiarne tutti i cittadini lombardi potenzialmente interessati”.

Dare seguito in modo diffuso e sistematico all’esigenza dei cittadini di poter disporre di un punto di riferimento che sia vicino, accessibile e in grado di offrire risposte affidabili rispetto alla propria domanda di salute rappresenterebbe un salto di qualità da perseguire in diversi ambiti sanitari. In proposito, Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) e presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Milano Lodi Monza e Brianza ha dichiarato: “Il coinvolgimento dei farmacisti nella campagna di vaccinazione anti-pneumococcica consente di offrire al cittadino un’opportunità ulteriore per fare prevenzione e tutelare la propria salute, potendo contare sulla capillarità dei presìdi e sulla competenza e la disponibilità di professionisti quotidianamente al servizio delle loro comunità, con i quali si instaura un rapporto di stima e di fiducia. Come è noto, i tassi di copertura vaccinale sono ancora inadeguati, specie per le categorie più fragili, e la prossimità dei farmacisti può certamente rappresentare un elemento di incoraggiamento e facilitazione per aumentare l’adesione a questo importante strumento di prevenzione che protegge dalle gravi conseguenze della polmonite pneumococcica. Questo progetto pilota, che auspichiamo possa essere presto esteso a tutte le ATS, conferma la volontà delle istituzioni regionali di puntare sulla prossimità dei farmacisti per rendere la sanità più accessibile ai cittadini lombardi che con le campagne antinfluenzali e anti-Covid hanno dimostrato di apprezzare il servizio offerto dai farmacisti”.