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Il Giorno

Gite fuori porta, 10 luoghi a un'ora da Milano per rilassarsi e rinfrescarsi

Dalle Valle del freddo al luogo dove il Lambro è da bere, dal santuario in una grotta all'escursione in barca alla luce della luna

A poca distanza da Milano sono tante le occasioni per vivere dei momenti di relax e di frescura (credits Wwf - Franco Sala)

Valle del freddo: quale posto migliore per sfuggire all&#39;afa estiva delle grandi citt&agrave; di pianura? E la &quot;Valle del freddo&quot; esiste veramente. E a poco pi&ugrave; di un&#39;ora da Milano, meno da Brescia, un po&#39; di pi&ugrave; dagli altri capoluoghi lombardi. Da Bergamo si seguono le indicazioni per Lovere-Tonale, fino Sotto Collina, 1 ora e 30 minuti partendo idealmente dal centro di Milano),&nbsp;in Val Cavallina, nelle vicinanze del Lago d&#39;Endine. Per uno strano fenomeno microtermico l&#39;aria fredda viene emessa da alcune buche nel terreno. Il fenomeno (che si verifica solo al livello del terreno, il visitatore avverte la stessa temperatura che c&#39;&egrave; fuori dalla Riserva della Valle del Freddo) &egrave; stato scoperto nel 1939 da Guido Isnenghi, un biologo che passeggiando vide una stella alpina sul cappello di un cacciatore. Passeggiando nella riserva (su un sentiero facile e poco faticoso, fra i 350 e i 700 metri di altitudine) si possono infatti incontrare fiori&nbsp;tipici di alpini d&#39;alta quota, dalla stella alpina appunto all&#39;orchidea di montagna, alla genziana e vedere volpi e donnole, oltre a pettirossi, upupe, fringuelli e cinciallegre. Alcune zone della Riserva della Valle del Freddo sono accessibili solo attraverso visite guidate (l&#39;ingresso &egrave; gratuito) in giugno, luglio e agosto, il sabato dalle 13,30 alle 18, domenica e festivi dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 18; in altre si pu&ograve; accedere liberamente durante tutto l&#39;anno, con l&#39;accortezza di non abbandonare il sentiero e, ovviamente, di non cogliere fiori e non disturbare gli animali.

La Valle del freddo

Valle del freddo: se non qui, dove?

La Valle Imagna &egrave; la pi&ugrave; occidentale della valli prealpine bergamasche, al confine con la provincia di Lecco. E come il Lecchese &egrave; dominata dal Resegone, sempre ben visibile in tutta la sua maestosit&agrave; e &quot;affrontabile&quot; in alta valle dai paesini di Brumano e Fuipiano con una camminata di un paio d&#39;ore, per i pi&ugrave; in forma. Noi ci fermeremo per&ograve;, nella nostra proposta al fresco e a un&#39;ora da Milano (dal centro della metropoli sono 1ora e 20 minuti), un po&#39; prima, esattamente a Sant&#39;Omobono Terme, capoluogo della Valle. Raggiungendo la frazione Celino si sale in due chilometri al santuario della Madonna dell&#39;Addolorata della Cornabusa,&nbsp;un luogo di grande tranquillit&agrave; e spiritualit&agrave;, una chiesa situata in una grande grotta naturale, con tanto di museo annesso. Un santuario, quello della Cornabusa, luogo di pace e di serenit&agrave;, al fresco dei boschi, con vista su tutta la valle e su re Resegone, tanto amato da Papa&nbsp;Giovanni, che lo defin&igrave; &quot;il santuario pi&ugrave; bello che esiste, perch&eacute; non l&#39;ha fatto la mano dell&#39;uomo, ma Dio stesso&quot;.&nbsp; 
Anche il Resegone ha il suo fascino e fa venir voglia di andargli in intro, di arrivare fin sotto. Per chi se la sente di fare una passeggiata di un paio d&#39;ore tra andata e ritorno, con pendenze mai proibitive, adatte a che ai bambini, consigliamo la salita, dall&#39;acquedotto di Fuipiano (c&#39;&egrave; anche un sentiero un po&#39; pi&ugrave; corto e un po&#39; pi&ugrave; ripido, ma sempre facile e adatto a tutti, dal paese, detto &quot;Tetto della Valle Imagna con i suoi 1000 metri abbondanti di altitudine) alla localit&agrave; &quot;Tre Faggi&quot;, proprio di fronte al Resegone. Anche se da qualche giorno i faggi sono rimasti due, perch&eacute; uno &egrave; stato abbattuto dall&#39;ultima grandinata. In cima, oltre ai tre faggi una cappelletta con la Madonnina, circondata da caratteristici dolmen: da qui il soprannome di Stonehenge bergamasca. Tutto su una terrazza in un contesto naturale panoramico e di grande respiro. Sulla via del ritorno si pu&ograve; fare tappa ad&nbsp;Almenno San Salvatore. Qui alla rotonda di San Tom&egrave;&nbsp;con la Madonna del Castello e il suo affresco miracoloso, si pu&ograve; visitare il complesso di San Nicola, con sacrestia, campanile e monastero con chiostro. All&#39; interno l&#39;organo Antegnati, rinascimentale, di scuola italiana, unico al mondo. Alla frazione Clanezzo si pu&ograve; vivere l&#39;emozione di attraversare il piccolo ponte tibetano di Attone, sul fiume Imagna alla confluenza nel Brembo. Un momento di divertimento soprattutto per i bambini. Sempre al fresco e non lontano da casa....almeno se si abita a Milano, a Lecco o nella Pianura Padana.

Il santuario Madonna della Cornabusa, si trova all'interno di una caverna: è spettacolare e meta di fedeli e turisti

Il santuario della Cornabusa, in una grotta, e il ponte tibetano

Da qualsiasi parte della pianura si arrivi a Bergamo, la prima montagna delle Prealpi Orobiche di una certa maestosit&agrave; che si presenti &egrave; il Pizzo Formico. Non &egrave; un mostro di altezza (1636 metri), ma la sua favorevole posizione gli permette di presentarsi con autorevolezza, quasi a fare da apripista alla regina Presolana e ai 3000 dell&#39;Alta Val Seriana: Coca, Scais e Redorta. E maestosa &egrave; anche la croce che domina la sua Cima: 19 metri di altezza, 4930 kg di peso. Il modo pi&ugrave; veloce per conquistare la vetta del Formico &egrave; quello di raggiungere il parcheggio (2 euro) del Farno dalla Valgandino (1 ora e mezza dal centro di Milano), poi un&#39;oretta di salita, tenendo come eventuale punto di riferimento per il ristoro il Rifugio Parafulmine, sull&#39;altura dirimpettaia. Proponiamo invece qui l&#39;ascesa classica da Clusone, anche per mettere a chi non ama o non pu&ograve; affrontare camminate di una certa durata, di arrivare in macchina almeno al rifugio San Lucio, anche qui pagando con il &quot;gratta&amp;sosta&quot;, con la sua spettacolare balconata sulla Presolana, su Clusone e su buona parte della Val Seriana e con le sue tipiche e gustose specialit&agrave; gastronomiche. Dalla Localit&agrave; La Spessa, dove si imbocca la stradina asfaltata che porta al rifugio, si pu&ograve; per&ograve; anche optare per la salita a piedi, attraverso un sentiero mai ripidissimo, che in poco meno di un&#39;ora e mezzo porta a San Lucio. Un sentiero immerso nei boschi, fresco anche in piena estate nonostante la bassa altitudine (partenza a 600 metri, arrivo a poco pi&ugrave; di mille) passando all&#39;inizio da un bel crocifisso in legno e potendo ammirare verso la conclusione originale opere scultoree in legno realizzate da un artista locale. La fatica profusa e il piccolo risparmio in benzina e per il parcheggio consentiranno di gustare con meno sensi di colpa i prelibati piatti proposti dai gestori del rifugio. Chi poi ha ancora le forze pu&ograve; raggiungere la vetta e la grande croce con un&#39;altra ora e mezzo, un po&#39; pi&ugrave; impegnativa della prima. Al rientro Clusone &egrave; l&igrave; che aspetta i visitatori con le sue chiese, i suoi parchi, i suoi vicoli, i suoi negozi, i suoi ristoranti. Consigliamo in particolare la caratteristica Piazza dell&#39;Orologio, con il palazzo comunale dell&#39;XI secolo, ex baluardo difensivo che vi si affaccia con la sua parte principale e con i suoi affreschi raffiguranti il blasone cittadino; e con la Torre dell&#39;Orologio. Scendendo verso valle la grande e famosa &quot;Pineta di Clusone&quot;, con i suoi 22 chilometri di tracciati pedonali, oltre al circuito di skiroll e una parte della ciclabile della Valseriana. Numerosi i punti per potersi fermare per un pic nic o semplicemente per un po&#39; di relax all&#39;ombra degli abeti. fra angoli suggestivi, numerosi massi erratici per il divertimento soprattutto dei pi&ugrave; piccoli, un Parco Avventura, un bar.

Vista panoramica dal rifugio San Lucio postata dai gestori sulla pagina Facebook

Pizzo Formico da Clusone o da San Lucio

Da Milano si pu&ograve; raggiungere Lecco (sulla carta. o meglio su Google maps, serve un&#39;ora):&nbsp;la meta rinfrescante pi&ugrave; comoda &egrave; Pian dei Resinelli, potendo usufruire eventualmente anche di un servizio pullman (3 euro) che porta a Ballabio. Pian dei Resinelli (siamo in Valsassina) &egrave; un altopiano a 1200-1300 metri di altitudine ai piedi della Grignetta, punto di partenza per conquistare vette e rifugi, ma gi&agrave; di per s&eacute; localit&agrave; dotata di ogni confort, tra i quali un Parco Avventura, imboccando il sentiero per il Parco Valentino e con l&#39;opportunit&agrave; di visitare una miniera piombo-zincifera sfruttata fino all&#39;inizio della seconda guerra mondiale, scendendo al &#39;fresco&#39; nelle viscere della terra.

La passerella panoramica del Belvedere al Pian dei Resinelli (credits resinellitourismlab.com)

Pian dei Resinelli, in 'volo' sopra Lecco

La meta &egrave; il santuario della Madonna del Ghisallo, al termine di un percorso particolarmente amato dai ciclisti tanto che nel 1949 pap&agrave; Pio XII ha nominato la Madonna del Ghisallo loro patrona. &nbsp;La chiesetta, aperta al pubblico, contiene le biciclette donate dai pi&ugrave; grandi corridori italiani e stranieri dell&#39;ultimo secolo ed &egrave; affiancata dal museo della bicicletta (ingresso a pagamento) di recente costruzione e dal monumento del ciclista realizzato dallo scultore comasco Elio Ponti. Secondo la leggenda il piccolo santuario fu fatto costruire da tale Ghisallo nel Medioevo, come voto per essere riuscito a sfuggire ai briganti. Dal Ghisallo, raggiungibile in un&#39;ora o poco pi&ugrave; da Milano, traffico permettendo, passando per Erba e Canzo fino a Magreglio, si gode un bel panorama sul lago di Como. Per rilassarsi ancora di pi&ugrave; e il fresco &egrave; assicurato conviene per&ograve; proseguire in macchina verso Pian Rancio fino alla all&#39;ex colonia dei Martinitt, da cui partono i sentieri, per gli amanti dell&#39;escursionismo, verso il monte San Primo a quota 1650 (grandioso da qui il panorama sull&#39;intero lago, sui monti della Valtellina e sulle Alpi Occidentali con in primo piano il Monviso) o il Rifugio Martina. Decisamente pi&ugrave; rilassante la passeggiata dal parco avventura Jungle Rider Park verso le sorgenti del Lambro: 10 minuti in piano in mezzo ai castagni (ancora suggestiva, anche un po&#39; pi&ugrave; lunga, una mezz&#39;ora abbondante, la salita da Magreglio, tra grotte e cascatelle) per arrivare al punto dove l&#39;acqua sgorga dalla roccia con una limpidezza inimmaginabile per chi conosce il Lambro della Brianza o del Lodigiano, vittima delle numerose industrie che si trovano sulle sue sponde. In zona c&#39;&egrave; un&#39;ulteriore attrazione. Scendendo da Pian Rancio in direzione Bellagio, si incontra, dopo 500 metri, la Pietra Lentina, un enorme masso di ghiandone, tipologia di granito, in blocco unico di 30 metri di lunghezza, 19 di larghezza e 9 di altezza , proveniente dalla Val Masino, una laterale della Valtellina. La visita si pu&ograve; concludere proprio a Bellagio, senza poi pretendere di rientrare a Milano, costeggiano il lago senza risalire al Ghisallo,&nbsp;in&nbsp;un&#39;ora.

Il Museo del Ghisallo

Al Ghisallo, dove il Lambro è da bere

Da Milano si pu&ograve; raggiungere facilmente Como&nbsp;(sono 50 minuti d&#39;auto,&nbsp;traffico permettendo) e da l&igrave;, se non si opta per qualche spiaggetta, il tragitto pi&ugrave; fresco e suggestivo collega la cittadina lacuale a&nbsp;Brunate. Grazie ad una funicolare che parte da piazza De Gregori, nel capoluogo lariano, si&nbsp;arriva a quota 700 metri, nella localit&agrave; denominata &quot;Balcone delle Alpi&quot;, con lo sguardo che nelle giornate limpide spazia dai grattacieli di Milano fino al Monte Rosa e all&#39;Appennino. Panorama che si allarga se si cammina per una mezz&#39;oretta fino a via Passerottino. Un minimo di fatica serve anche per raggiungere il faro voltiano di San Maurizio, una torre alta 29 metri che con un contributo di 2-3 euro permette di toccare il punto pi&ugrave; alto del paese e che di notte illumina Como e tutta la vallata circostante con un fascio di luce tricolore.

La funicolare di Brunate che porta al Balcone delle Alpi

Brunate, sul 'balcone delle Alpi' con la funicolare

L&#39;Oasi di Sant&#39;Alessio Vialone &egrave; visitabile al sabato e alla domenica, ma fino a fine settembre &egrave; aperta tutti i giorni. Fondata nel 1973 (dopo almeno 15 anni di preparativi) con l&#39;acquisto del castello di Sant&#39;Alessio, l&#39;area &egrave; essenzialmente un Parco Zoologico, il primo centro italiano che ha creduto nell&#39;allevamento e nella reintegrazione delle specie animali a rischio, per la ricostruzione ambientale. L&#39;Oasi di Zant&#39;Alessio vanta anche il primato per la riproduzione in cattivit&agrave; di alcune specie di uccelli e, in particolare, quello mondiale&nbsp;del Martin pescatore e quello nazionale per il Falco pellegrino. In 20 anni sono stati rilasciati 250 esemplari di Cavalieri d&#39;Italia e sono stati liberati (alcuni successivamente ospitati in altre strutture del territorio) tuffetti, spatole, mignattai, oche selvatiche, gru. E pure scoiattoli e altri animali di terra o d&#39;acqua. Fra le principali attrazioni del Centro del Pavese, che garantisce anche punti di relax e di ristoro (dove si possono degustare grigliate nell&#39;area pic nic), la dimostrazione di volo con i rapaci, con gli esperti falconieri che mostrano le abilit&agrave; di falchi, aquile, gufi e pappagalli. Uno spettacolo che si ripete ogni sabato, domenica e festivi alle 15,30, alle 14,30 nei pomeriggi infrasettimanali. Per informazioni si pu&ograve; contattare il numero telefonico 0382 94139. Il costo del biglietto parte da 18 euro.

Alcuni delle tante specie animali presenti nell'Oasi alle porte di Pavia (credits: Oasi di Sant'Alessio)

L'Oasi di Sant'Alessio, tra rane, farfalle e Martin pescatori

A poco pi&ugrave; di un&#39;ora di strada da Milano ci sono le isole Borromee. L&#39;Isola Madre, di 8 ettari, &egrave; la pi&ugrave; grade del Verbano, in provincia di Varese ed ospita quello che&nbsp;Gustave Flaubert defin&igrave; &#39;il luogo pi&ugrave; voluttuoso visto al mondo&#39; per il parco botanico all&#39;inglese di inizio Ottocento con una forte connotazione esotica, grazie a fiori, piante e animali (quali pavoni e fagiani) portati, come si usava all&#39;epoca, dai viaggiatori che si recavano nei luoghi pi&ugrave; lontani del pianeta. Si va dunque dalle&nbsp;magnolie ai&nbsp;bamb&ugrave;, dai glicini alle camelie antiche, dalle piante di agrumi ai banani, dai fiori di loto agli ibiscus. C&#39;&egrave; anche&nbsp;la&nbsp;terrazza delle protee, fiore preistorico simbolo del Sudafrica.&nbsp;

Il Giardino inglese ottocentesco sull'Isola Madre

Isola Madre e il Giardino Botanico 'voluttuoso'

Un luogo&nbsp;a 25 chilometri dal centro di Milano dove stare al fresco &egrave; &#39;naturale&#39;? Esiste ma bisogna affrettarsi. Il&nbsp;Bosco di Vanzago, esteso su&nbsp;200 ettari (140 dei quali di propriet&agrave; del WWF) tra i Comuni di Vanzago, Arluno e Pogliano Milanese, tra i fiumi Olona e Ticino,&nbsp;alimentato&nbsp;dal canale Villoresi, infatti, chiude in agosto: le visite sono ancora possibili nel prossimo fine settimana, del 27 e 28 luglio 2024. Poi riaprir&agrave; dal 7 settembre. Il centro recupero degli animali selvatici resta invece aperto tutti i giorni dell&#39;anno dalle 9 alle&nbsp;18 tel. 3669765549). 
L&#39;area&nbsp;comprende, oltre al bosco, laghetti, zone umide, stagni e pozze, spazi dedicati all&#39;agricoltura biologica, ricordando le foreste che un tempo ricoprivano la Pianura Padana. C&#39;&egrave; anche il &quot;Roccolo di Vanzago&quot;, costruzione a forma di torre tipica delle Prealpi Bergamasche, in passato utile per la gestione venatoria, ora dimora sicura di ghiri e vari tipi di uccelli. Fra essi, alcuni stanziali, altri che fanno tappa durante le loro migrazioni:&nbsp;&nbsp;si possono incontrare germani, folaghe, gallinelle, aironi, Martin pescatori, oltre ad anatre, fringuelli, cinciallegre, gazze, cornacchie. Ed anche tordi e merli, che si nutrono in particolare delle bacche di fitolacca, una delle specie esotiche ospitate nella foresta di Vanzago. Tra gli animali, una presenza curiosa &egrave; quella del cervo volante, un coleottero innocuo nonostante le lunghe corna. Le specie di piante sono numerosissime, dai grandi alberi alti fino a 25 metri agli arbusti. Alcuni &quot;di casa&quot; come biancospino e nocciolo, quindi sambuchi, pungitopo, robinie, castagni, tassi, agrifogli. Altri introdotti come il pino silvestre, l&#39;abete rosso, la quercia rossa, il ciliegio nero. E nelle fasce pi&ugrave; aperte noci e betulle, aceri e carpini. L&#39;Oasi WWF di Vanzago &egrave; visitabile esclusivamente con l&#39;accompagnamento delle guide, al sabato e alla domenica con due escursioni alle ore 10,30 e alle 15. Il biglietto d&#39;ingresso &egrave; di 10 euro, 8 per ragazzi dai 6 ai 14 anni e per over 65. Scolaresche e gruppi organizzati possono contattare, per dati e costi l&#39;organizzazione al 366 9765549.

Animali in libertà nell'oasi protetta del Bosco di Vanzago, nel Milanese (credits Wwf - Franco Sala)

Bosco di Vanzago, il paradiso del Wwf

L&#39;ultima gita fuori porta da Milano richiede quasi due ore (sempre tenendo come riferimento il centro della metropoli), anzich&eacute; una, ma merita per frescura, paesaggio, la possibilit&agrave; di vivere l&#39;esperienza sia di giorno che sotto la luna; senza dimenticare che &egrave; la stagione ideale. La&nbsp;gita che proponiamo &egrave; certamente rilassante, tra fiori e acque dolci e fesche, scorci spettacolari. Proprio i mesi di luglio e agosto sono infatti i pi&ugrave; indicati per osservare da vicino, anzi vicinissimo, alcune piante acquatiche speciali, a partire&nbsp;dai fiori di loto, grandi protagonisti della gita&nbsp;sul fiume Mincio fino alla sua confluenza nel Lago Superiore. L&#39;escursione, della durata di un&#39;ora e mezzo circa, parte dal borgo di Grazie di Curtatone (in provincia di Mantova), localit&agrave; nota per il suo Santuario e per la piazza antistante, sede a Ferragosto della suggestiva manifestazione artistica con protagonisti i Madonnari. La navigazione si svolge in uno splendido ambiente naturale nella Riserva delle Valli del Mincio, attraverso una serie di canali e canneti che affiancano il fiume, fino ad aprirsi nel principale dei tre laghi di Mantova, offrendo una veduta magnifica sulla citt&agrave;.&nbsp;Il costo del biglietto &egrave; di 20 euro per gli adulti, 12 euro per bambini da 4 a 12 anni e comprende la visita guidata al borgo e al santuario di Grazie. Quest&#39; ultimo contiene alcune antiche figure in legno e cera raffiguranti personaggi pi&ugrave; o meno famosi che hanno ricevuto &quot;grazie&quot; dalla Madonna oltre a un misterioso coccodrillo appeso alla volta. La navigazione prevede diverse offerte e varianti, dall&#39;escursione notturna alla possibilit&agrave; del pranzo a bordo. 
Volendo si possono poi visitare Mantova, che offre innumerevoli attrattive,&nbsp;a partire dal Palazzo Ducale di piazza Sordello con la sua &quot;Camera degli Sposi&quot; decorata da Mantegna. Poi il Duomo di San Pietro, piazza delle Erbe, la Rotonda di San Lorenzo, la casa di Rigoletto e una lunga lista di altre &quot;cose da vedere&quot; con ampi spazi lasciati al verde. 
Una divagazione interessante, soprattutto se si ha a disposizione un giorno in pi&ugrave;, permette di proseguire fino a Sabbioneta, uno dei borghi pi&ugrave; belli d&#39;Italia, con la sua cinta muraria, le sue chiese e la sinagoga, Palazzo Giardino, Piazza d&#39;Armi con la colonna dedicata alla dea Minerva.

I Barcaioli del Mincio effettuano gite fluviali tra i fiori di loto, con vista su Mantova

Le Grazie e i fiori di loto, anche sotto la luna

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Christian Vieri in ospedale alle Maldive, la vacanza finisce con la maschera dell’ossigeno: “Un polmone fischia un po’...”

L’ex bomber di Milan e Inter in viaggio con la moglie Costanza Caracciolo e le due figlie, ricoverato con tosse e dolore alle ossa: “Prendo gli antibiotici, è ora di tornare in Italia”

Vieri in ospedale

Meteo ponte

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Pian dei Resinelli, in 'volo' sopra Lecco

La veduta dalla passerella sul lago è mozzafiato. Ma per la frescura ci sono anche il parco Valentino e una miniera