Milano, 18 giugno 2014 - Un ragazzone solare, simpatico e educato. Un amante del calcio, tifoso della Juventus e delle feste più alla moda. Un uomo che, almeno a giudicare dall’opinione dei vicini di casa che dicono «lo abbiamo visto nascere», non mostrava né problemi né comportamenti anomali. Questo è Davide Frigatti, 34 anni, studi di grafica alle spalle e oggi un presente di “creativo” saltuario, dopo che l’azienda per la quale lavorava nei mesi scorsi ha ridotto gli organici. «Davide è un ragazzo educato e disponibilissimo sempre — racconta Michele, un anziano vicino di casa che conosce la sua famiglia da sempre — Anche lunedì pomeriggio mi ha visto arrivare in bicicletta e si è offerto di portarmela fino al cortile, per non farmi fare la fatica di salire qualche gradino. Davvero non riesco a capire cosa possa essergli successo».
Nel piccolo appartamento del quartiere di Balsamo, dove il giovane vive con i genitori, ieri pomeriggio si è scatenato l’inferno. Papà Gino lo ha visto arrivare trafelato. Mormorava parole senza senso. «Dio mi ha parlato», avrebbe ripetuto più volte, mentre si toglieva i vestiti sporchi di sangue e indossava abiti puliti. Pochi istanti nei quali i familiari hanno osservato impotenti il suo tormento. Poi, il padre lo ha visto prendere un coltello dalla cucina e uscire nuovamente. «Devo uccidere ancora», avrebbe detto lasciando casa. Ed è stato proprio il papà, tra paura e incredulità a correre al commissariato di polizia di Cinisello, che dista un paio di chilometri da casa, per dare l’allarme. In ciabatte e con una tuta rossa indosso, è arrivato in via Cilea, chiedendo di cercarlo, perché Davide era evidentemente fuori di sé. Gli eventi si sono susseguiti e intrecciati in pochi momenti.
Probabilmente a quell’ora Davide aveva compiuto anche il suo ultimo agguato, uccidendo l’inerme Franco Mercadante, il gestore dell’autolavaggio di via De Amicis. Mentre la polizia stava cominciando le ricerche, al centralino del commissariato hanno cominciato a fioccare le telefonate di cittadini che segnalavano un uomo nudo camminare tra il Parco Nord e il cavalcavia stradale di via Per Bresso. Quel folle era Davide, che camminava lungo la strada gridando «finalmente sono libero, mi son purificato». Agli inquirenti Davide non risulta un nome del tutto nuovo. Aveva un vecchissimo precedente per furto che risale a quando aveva meno di 20 anni. Negli ultimi mesi però i carabinieri lo avevano denunciato per stupefacenti. Che sia stata proprio la droga a indurlo alla follia?
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