ROSARIO PALAZZOLO
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Incubo legionella: quattro i casi tra Bresso e Cormano

Fioccano le segnalazioni all'Ats che ha iniziato i campionamenti. In tre casi su 4 il dubbio dell'infezione legata a un viaggio

Via alle indagini di Ats

Via alle indagini di Ats

Bresso (Milano), 19 luglio 2018 - Quattro casi in meno di una settimana. Si allargano da Bresso a Cormano i contorni della nuova emergenza legionellosi. L'Ats Città di Milano ha confermato che da lunedì ha ricevuto tre segnalazioni di episodi di infezione che riguardano  cittadini di Bresso. Come già accaduto nell’ottobre del 2014, quando i casi furono addirittura 6 di cui uno mortale, l’infezione si è diffusa in modo rapido. E come allora, si fatica a comprendere se le cause della diffusione del batterio siano accomunabili.

Ma stavolta si aggiunge  un quarto caso che riguarda Cormano. Una persona si sarebbe ammalata di ritorno da un viaggio. E secondo quanto scrive l’Ats l’infezione ha interessato anche altri Comuni del milanese. Ciò farebbe pensare ad una causa scatenante che non può essere fatta risalire al solo territorio bressese, ma a situazioni sovracomunali. Dai primi accertamenti è emerso che in due dei tre casi bressesi  non è esclusa una possibile esposizione anche al di fuori della propria residenza, essendo rientrati da una lunga vacanza.  Non è escluso, dunque, che possano aver contratto il batterio magari facendo la doccia in case o camere d’albergo.

La prima vittima del batterio risale alla scorsa settimana ed è stata già dimessa dall’ospedale di Niguarda. Gli altri infettati si trovano tuttora in ospedale. Il più anziano, di 85 anni, verserebbe in condizioni definite serie a causa del suo delicato stato generale di salute. L’Ats ha proceduto ad attivare indagini ambientali e campionamenti in tutte le potenziali fonti di infezione, ma ha anche avvertito le Asl delle località di vacanza nelle quali le due persone hanno soggiornato. Dal 2014 Bresso è considerata una sorvegliata speciale. Nell’ottobre di quell’anno, quando un anziano di 78 anni morì a causa di una polmonite fulminante causata dalla legionellosi, e altre 5 persone assolutamente non collegate con lui accusarono i segni gravi dell’infezione, sono state decine le indagini compiute. Vennero sigillate fontane pubbliche e persino la piscina comunale. Interi condomini furono sottoposti a bonifica negli impianti sanitari e termici. 

L’Ats ricorda che la legionella è un batterio che vive nell’acqua e può proliferare all’interno degli impianti idrico-sanitari delle abitazioni in certe condizioni di temperatura e ambientali relativi alle condizioni delle condutture e dei serbatoi di accumulo dell’acqua. Il contagio avviene tramite inalazione durante l’utilizzo dell’acqua calda per uso sanitario, ad esempio facendo la doccia o il bagno a temperature molto elevate.