Sesto San Giovanni (Milano), 18 gennaio 2019 - Oltre un migliaio di persone si sono radunate in piazza della Resistenza di Sesto San Giovanni, l'ex Stalingrado d'Italia ora governata dal centrodestra, in un presidio antifascista per protestare contro contro la decisone del Comune di concedere uno spazio pubblico alla formazione di estrema destra Casapound, che questa sera terrà un convegno sul tema dell'Europa.
Ha aperto l'iniziativa la presidente Anpi di Sesto San Giovanni, Lina Calvi: "Noi non vogliamo qui i fascisti del terzo millennio, come si definiscono quelli di CasaPound. Facciamo vedere che gli antifascisti a Sesto ci sono e vogliono vivere tranquilli". Dopo le parole della presidente Calvi e del presidente di Aned, l'Associazione Nazionale Ex Deportati, sono stati letti i nomi degli oltre 600 operai dell'area industriale di Sesto San Giovanni che sono stati deportati nei campi di concentramento nazifascisti. I loro nomi sono stati trascritti su striscioni posti ai margini della piazza, appesi ai piedi di cartelli che riportano i nomi dei campi in cui sono stati deportati. A partecipare al presidio, oltre a Anpi e Aned, anche i Sentinelli di Milano, CGIL, CISL, Fiom, il MoVimento 5 Stelle Sesto San Giovanni, il Partito Democratico di Sesto San Giovanni, Rifondazione Comunista, Verdi, PCI, Possibile e Leu. Tra le bandiere dei partiti (Pd, Liberi e Uguali, Rifondazione comunista) e dei sindacati anche tante bandiere dell'Europa e uno striscione con la scritta: "Per un'Europa diversa unita e dei popoli. Sesto antifascista".
A surriscaldare il clima politico nella cittadina è stata la comparsa, nei giorni scorsi, di croci celtiche e svastiche sulle bacheche del circolo di Rifondazione comunista che stava raccogliendo le firme per vietare l'iniziativa. Qualche momento di tensione si è verificato in serata in piazza Resistenza. Verso le 20.30 una cinquantina di persone, in presidio con gli antifascisti, hanno tentato di partire in corteo verso la sala comunale che ospitava Casapound, ma sono stati prima cacciati dagli stessi organizzatori della manifestazione, e poi blindati da polizia e carabinieri in tenuta antisommos