Cinisello Balsamo (Milano), 24 maggio 2016 - L'Aler vieta i cassonetti dei rifiuti a Sant’Eusebio. Può apparire banale, ma questo è il segno più evidente della tensione che si vive nel quartiere a pochi giorni dagli sgomberi di abusivi che hanno scatenato una manifestazione violenta culminata proprio nell’incendio di montagne di rifiuti. Un clima di guerra, che ha vissuto una tregua in attesa dell’incontro tra l’Aler e una rappresentanza di abusivi e inquilini del quartiere. L’agenzia e il Comune di Cinisello ieri pomeriggio hanno cercato una difficile mediazione con la rappresentanza degli abitanti del rione, che si è presentata con il chiaro intento di ottenere una sistemazione. L’incontro si è tenuto nel Comando della Polizia locale, con i tecnici di Aler chiamati a spiegare la strategia che ha portato agli sgomberi. A rivolgersi alle istituzioni non sono soltanto le due famiglie mandate via la scorsa settimana perché colpevoli di aver occupato abitazioni che l’Aler aveva da poco ristrutturato e destinato a una cooperativa che avrebbe dovuto metterle a disposizione come alloggi temporanei per sfrattati.
Ora il timore di nuovi sgomberi si è esteso a tutte quelle famiglie che più o meno recentemente hanno occupato le case Aler, sia nei palazzoni di via Alberto da Giussano sia nelle 5 Torri di via Giolitti. Si parla di oltre 25 casi, alcuni dei quali si fatica a definirli abusivi, visto che hanno occupato da oltre un decennio e hanno inspiegabilmente ottenuto la residenza e la regolarizzazione delle utenze. Casi molto di diversi tra loro. L’incontro è stato interlocutorio. Aler e Comune si sono impegnati a valutare dal punto di vista sociale le situazioni delle persone coinvolte dai provvedimenti. Ma nessuna garanzia è stata loro data. Il sindaco Siria Trezzi a conclusione del vertice ha confermato "che agenzia e amministrazione sono pronte a valutare tutti i casi con i servizi sociali". Non solo. "Siamo al lavoro con Aler - continua il sindaco - per sottoscrivere un protocollo e favorire la riassegnazione degli alloggi che vengono liberati". Un modo per tentare di eliminare il rischio di nuove occupazioni abusive. Tornando ai cassonetti dei rifiuti, in un comunicato ufficiale l’Aler ha spiegato che "dopo l’ennesimo incendio dei cassonetti per la raccolta differenziata, si rende necessario effettuare il conferimento della frazione secca negli appositi sacchi". Dunque in tutti i palazzi Aler si torna ad accumulare i sacchi dei rifiuti nelle aree di raccolta. Un provvedimento che rischia di diventare vano se quelle montagne di spazzatura, prodotte giornalmente da oltre duemila residenti delle case popolari, verranno prese di mira dai vandali, come già accaduto più volte in passato.