Milano, 24 febbraio 2020 - Città con la saracinesca abbassata e scene di isteria collettiva. Si applaude alle «misure drastiche», volute dal Comune prima ancora che la Regione uscisse con le sue disposizioni. In autonomia come Milano, il sindaco Roberto Di Stefano ha di fatto chiuso e annullato tutto quello che poteva: scuole, asili, impianti sportivi, teatri, cinema, manifestazioni di ogni tipo, anche per il Carnevale, oratori, centri commerciali. In contemporanea i sanitari continuavano ieri un lavoro certosino per verificare se il virus si sia diffuso. Oltre 300 tamponi sono stati effettuati solo ieri mattina.
Per ora resta un solo caso a Sesto, quello del 78enne, che già da una settimana era ricoverato al San Raffaele per una sospetta polmonite. I primi test non avevano dato riscontri univoci, ma ieri è arrivata la conferma: il pensionato è risultato positivo al Coronavirus dopo la controprova sui campioni biologici. Il paziente sarebbe transitato da Codogno, epicentro del focolaio, secondo quanto raccontato dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, nell’illustrare l’ordinanza per contenere la diffusione del virus. Da sabato, quando è stata ricoverata anche la moglie, si sta cercando di indagare sulle relazioni avute dal sestese, rintracciando tutti i contatti diretti dell’anziano e del personale medico con cui ha interagito. Già l’altra sera nel popoloso condominio del centro, dove abita, è iniziata una vera e propria psicosi. Più di un residente ha invocato, infatti, «disinfestazioni» fino a ipotizzare vere e proprie evacuazioni dello stabile. Sulle pagine social di sindaco e Comune per ore, ripetutamente, in centinaia hanno chiesto di rendere pubblico l’indirizzo del pensionato.
«La gente deve sapere, ne va della salute di tutti», i commenti più frequenti. Uno stato d’animo che non si è rasserenato nemmeno alla notizia che gli altri due ricoverati sospetti, all’ospedale di viale Matteotti e a Multimedica, sono risultati negativi e, dunque, non hanno contratto il virus. E nemmeno l’ordinanza restrittiva del sindaco è servita a tranquillizzare del tutto i sestesi. Si chiudono asili, centri anziani, biblioteche, si annullano gli eventi e i mercati, ma c’è chi invoca anche l’interruzione dei mezzi pubblici «o almeno la loro disinfestazione». Città chiusa, ma non blindata: si entra e si esce da Sesto, dove i ristoranti e gli altri negozi restano in funzione. Chiudono invece i negozi dei centri commerciali Sarca e Vulcano, non i supermercati. Che da ieri mattina sono stati letteralmente presi d’assalto, tanto che, ora di sera, gli scaffali erano stati svuotati e non si trovavano quasi più nemmeno bottiglie d’acqua. L’Ipercoop ha consentito l’accesso soltanto ai muniti di mascherina.