Sesto San Giovanni (Milano), 22 marzo 2018 - Anche Sesto porterà alla luce le rovine della città nascosta. Le Vasche Pompei dell’Unione diventeranno elemento caratteristico della nuova piazza, che nascerà ai piedi dell’ex stabilimento T5. Il nuovo piano, approvato dall’amministrazione, valorizza i resti della città sotterranea, che correva sotto i capannoni delle Falck e li connetteva tra loro. Quei pilastri, dove un tempo poggiavano gli impianti delle acciaierie, saranno “scoperti” del tutto e saranno al centro di una passerella, che consentirà di ammirarli da tutte le prospettive. Anche Sesto, dunque, avrà i suoi ruderi archeologici, ai margini dell’area dove sorgerà la Città della Salute e della Ricerca. Le Vasche Pompei diventano come gli scavi romani e, in questo modo, acquisiscono del tutto il senso della loro definizione evocativa.
Continuando lungo il nuovo itinerario, tra i ruderi ex industriali e il T5, una fontana rettangolare, con l’acqua che potrà anche scomparire all’occorrenza. «Abbiamo voluto puntare sull’idea dell’anfiteatro naturale, giocando con la suggestione e il rimando a Pompei – commenta l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda -. Si tratta di una delibera importante, che segna la svolta nel modo di approcciare l’urbanistica. Non ci sono imposizioni dall’alto, ma la costruzione di un disegno comune che tiene conto di interessi privati e pubblici. In questi mesi gli uffici hanno lavorato duramente per proporre all’operatore una serie di modifiche motivate che non potevano non essere recepite». Non solo c’è la versione definitiva della nuova piazza Vasche Pompei. Cambia anche il planivolumetrico di rifunzionalizzazione del T5, che ospiterà il maxi polo commerciale e di divertimento degli arabi del gruppo Fawaz.
«Per quanto potevamo, abbiamo stravolto il vecchio disegno: è stata finalmente resa la completa leggibilità dell’edificio verso la piazza e verso il parco urbano, aspetti che non erano sufficientemente garantiti dalle precedenti scelte – sottolinea Lamiranda -. Non possiamo o vogliamo tornare indietro sul piano Falck, perché ormai non ci sono più i tempi, ma incideremo molto su quello vigente: la valorizzazione del T5 è la prova tangibile». Entro ottobre è previsto il rilascio del permesso a costruire e per la fine dell’anno il cantiere.