LAURA LANA
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Non paghi la mensa? A Sesto scatta la sospensione per tutta la famiglia

Le colpe dei genitori ricadono sui figli. È la nuova frontiera della lotta alla morosità

Bambini negli asili nido sestesi

Sesto San Giovanni (Milano), 13 dicembre 2018 - Le colpe dei genitori ricadono sui figli. A Sesto San Giovanni, letteralmente. Se non si è in regola con i pagamenti, i servizi all’infanzia vengono sospesi. Anche se si tratta di servizi e figli diversi. Tradotto: ti interrompo il nido, se sei indietro con i versamenti per la mensa dell’altro bambino. È la nuova frontiera della lotta alla morosità, intrapresa dall’Amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Roberto Di Stefano. La «regola generale», come è stata definita, è stata inserita nel nuovo regolamento che mette insieme centri estivi, pre e post scuola, laboratori, ristorazione scolastica, asili.

La riammissione potrà avvenire solo dopo disponibilità al saldo e solo se ci saranno posti disponibili. Oltre alla sospensione, si prevede anche l’esclusione dagli elenchi. «È una misura di contrasto alla morosità. Saranno ammesse in graduatoria, per le domande di iscrizione ai nidi, solo le famiglie in regola con i pagamenti relativi a tutti i servizi educativi, anche per i figli diversi dal bambino per cui si chiede la frequenza». A spiegarlo è l’assessore all’Educazione, Roberta Pizzocchera, molto attiva nei comitati genitori prima dell’inizio dell’esperienza politica. Se è vero che i servizi di conciliazione famiglia/lavoro devono essere accessibili a chi paga, visto che si dispone di un reddito, è anche vero che il nuovo regolamento rischia di interrompere la continuità del percorso educativo per i bambini. «È bene sottolineare, però, che grazie alle misure regionali di sostegno alla famiglia, quindi i nidi gratis, sarà un fenomeno residuale rispetto al mancato pagamento delle rette dell’anno precedente», rimarca l’assessore.

Ma la sospensione, nel nuovo testo unico, è prevista per ogni servizio, anche educativo, se si ravvisa morosità da parte dei genitori. Varrà per i centri estivi, per il pre e post scuola, per i laboratori dedicati ai più piccoli. E se per gli asili si stima una copertura quasi totale delle rette, in altri capitoli i furbetti continuano ad aumentare a livello esponenziale. È il caso della mensa scolastica e dei servizi di integrazione oraria, che solo in un anno hanno fatto registrare un buco da 350.134,80 euro. Un’evasione alta, nonostante ormai da 5 anni sia stata introdotta la tariffa a consumo, articolata in diverse fasce che, a seconda dell’Isee, vedono il costo del pasto variare da 77 centesimi a 5 euro. Il nuovo regolamento ha trovato una maggioranza allargata in consiglio comunale. L’unica concessione del centrodestra alla linea di ferro è stata la promessa di un monitoraggio tra un anno e l’avvio della procedura di sospensione dal nido se la morosità è superiore a 4 mesi, previo invio di una diffida e salvo che il mancato pagamento sia dovuto «a comprovata difficoltà economica».