
Il Passo dello Stelvio (Markus Greber)
Duecento anni di Strada dello Stelvio e tanti eventi culturali, storici e sportivi tra Lombardia, Alto Adige e la Val Müstair svizzera, le regioni che hanno condiviso il valico automobilistico più alto d'Italia fin dalla sua fondazione nel 1825. Partono il 26 aprile le iniziative per celebrare il bicentenario della 'regina' delle strade alpine, in attesa della grande festa che si terrà il 5 e 6 luglio. Poi fino a settembre, eventi sportivi, naturalistici, enogastronomici e culturali in uno dei contesti naturalistici più ricchi e suggestivi di tutto l’arco alpino. Le celebrazioni saranno occasione per conoscere tutte le sfumature della Strada dello Stelvio ma anche per immaginare e progettare, con laboratori dedicati ai giovani, il passo dello Stelvio e l’intero comprensorio di Bormio delle prossime generazioni.

Eventi per conoscere davvero la Strada dello Stelvio
Le celebrazioni per il bicentenario della Strada dello Stelvio sono state promosse dai Comuni interessati, Provincia di Sondrio, Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Val Müstair, Parco Nazionale dello Stelvio e Anas, in collaborazione con alcune realtà locali, come il liceo scientifico Carlo Donegani di Sondrio, la società Passo Stelvio Srl, il Centro Studi Storici Alta Valtellina e Valtellina Veteran Car/Asi. L'apertura dei festeggiamenti è in programma il 26 aprile con la proiezione, nella sala congressi di Bormio Terme, del docufilm "Stelvio. Crocevia di pace" realizzato dal regista sondriese Alessandro Melazzini. L’opera valorizza, dal punto di vista storico, il significato del passo come punto d’incontro tra culture diverse, uno dei focus portanti degli eventi celebrativi. Il clou delle celebrazioni sarà il 5 e 6 luglio 2025 con chiusura al traffico parziale della Strada e, al Passo dello Stelvio, si alterneranno gli eventi. Sabato 5 luglio i tre versanti dello Stelvio si daranno appuntamento per una sfilata d’eccezione: auto, moto e biciclette d’epoca - testimoni di un passato affascinante - percorreranno insieme la mitica salita fino al Passo, dove saranno esposte in una mostra all’aria aperta, tra le cime che da sempre incorniciano questo capolavoro di ingegneria stradale. Una celebrazione che unisce la passione per i motori, la storia e la natura in un’unica, grande emozione condivisa. Domenica 6 luglio, la festa raggiungerà il suo apice con la cerimonia ufficiale dei 200 anni: una sfilata di carri storici, carrozze, bande musicali, cori e veicoli d’epoca accompagnerà istituzioni e visitatori verso la Piazza centrale del Passo, allestita per l’occasione con palco, stand gastronomici e prodotti tipici dei tre versanti. Un vero e proprio omaggio alla cultura locale, alla tradizione alpina e al legame profondo tra uomo e montagna. Non mancheranno i prodotti tipici di tutte le tre regioni per sottolineare come i loro confini, grazie alla Strada dello Stelvio, siano stati motivo di unione più che di divisione. Per raggiungere la festa saranno adibite navette. Per gli appassionati di sport, ci saranno tante occasioni per cimentarsi sulla rotta dei grandi campioni, innanzitutto del ciclismo. Da quando, nel 1953 con la vittoria di Fausto Coppi, è stata istituita la Cima Coppi, questa strada è diventata un'icona per gli appassionati delle due ruote. Tra gli eventi più attesi la tappa del giro d’Italia (28 maggio), le gare Stelvio Santini (8 giugno) e la Re Stelvio Mapei (13 luglio) mentre, aperti a tutti, sono i giorni della Enjoy Stelvio Valtellina (da maggio a settembre) Da giugno a settembre sono in programma escursioni con guide alpine ed esperti dell’Associazione Culturale Istituto di Ricerca e Studi Carlo Donegani e del Parco Nazionale dello Stelvio, con l’obiettivo di raccontare e valorizzare il territorio coinvolgendo operatori, turisti e studenti. Per chi vuole viaggiare nel tempo, invece, ci sono i sentieri della Guerra Bianca nel cuore della riserva naturale più grande e antica d’Italia, tra resti di trincee, gallerie, baraccamenti e postazioni di artiglieria dei soldati che nel Primo conflitto mondiale si batterono su campo innevato e ghiacciato a quote anche oltre i 3000 metri.
La storia della Regina delle Strade Alpine
Ben 2758 metri di altitudine sul passo, 46.5 km totali, 88 tornanti e 2 gallerie: sono questi i numeri da record della Strada dello Stelvio, percorso leggendario e strada carrozzabile più alta d’Europa. Per due secoli, la Regina delle strade alpine ha connesso Valtellina, Alto Adige e Val Müstair, diventando un'icona nel panorama mondiale del ciclismo anche grazie alle 12 volte in cui è stata Cima Coppi del Giro d'Italia. Fu costruita in soli 5 anni dall’ingegnere Carlo Donegani per volontà dell’imperatore Francesco I d’Asburgo che, in seguito al Congresso di Vienna del 1815, e all'inclusione del Regno Lombardo-Veneto nell’Impero austriaco, ritenne necessario costruire una strada che collegasse Milano con Vienna, senza dover passare dalla Svizzera. I lavori di costruzione iniziarono il 26 giugno 1820, partendo dal centro di Bormio e proseguendo verso i Bagni Vecchi. L'obiettivo era quello di creare un collegamento diretto e permanente tra la Valtellina e la Val Venosta che sfidasse i 2758 metri del Passo dello Stelvio. Migliaia di operai lavorarono su pendii scoscesi e rocciosi in condizioni proibitive dando vita a un capolavoro di ingegneria che richiese la costruzione di ponti, gallerie, tornanti e solidi muri di sostegno e l’adozione di tecniche all'avanguardia e in armonia con la morfologia alpina La strada fu inaugurata il 6 luglio 1825. Nel 1831 entrò in servizio una diligenza da Milano: in 64 ore si raggiungeva Bormio e in 125 Landeck in Tirolo. Trainata da quattro o sei cavalli, la diligenza, che oggi è conservata al Museo Civico di Bormio, poteva trasportare fino a otto persone con i bagagli. Altra data da non dimenticare quella del 1° giugno 1953: il Giro d’Italia sfidò per la prima volta il mitico Passo dello Stelvio, scrivendo una pagina indelebile nella storia del ciclismo. La tappa Bolzano-Bormio vide Fausto Coppi protagonista assoluto con attacco sulla celebre salita, scollinamento per primo sul passo e conquista della maglia rosa e quinto Giro. Quel giorno leggendario consacrò la Strada dello Stelvio a icona immortale e simbolo non solo per il ciclismo ma per l'immaginario collettivo: da allora, il “Cima Coppi” è diventato un appuntamento mitico per gli appassionati delle due ruote. Incastonata in uno dei parchi alpini più vasti e antichi d’Europa, il Parco Nazionale dello Stelvio che è riserva naturale dal 1935, la Regina delle Strade Alpine è una delle mete preferite di escursionisti a caccia di scenari paesaggistici mozzafiato, ma anche di siti storici rappresentativi, come i resti dei villaggi della Grande Guerra.
All’epoca della sua costruzione, la Strada dello Stelvio rappresentò un’opera di ingegneria civile di assoluta avanguardia. La sua realizzazione comportò lo scavo di gallerie nella roccia, la costruzione di ponti e paravalanghe in legno e l’introduzione di diverse soluzioni innovative e, per quei tempi, inedite. Nata per esigenze di tipo commerciale e amministrativo, negli anni successivi lè diventata una strada usata per altri motivi, viaggi, sci estivo, gare ciclistiche, mountain bike, trail running, escursioni nella natura, trekking, alpinismo, sci alpinismo e fotografia. La Strada dello Stelvio ancora oggi è qualcosa di unico e per questo ancora molto affascinante.