SARA BALDINI
Cronaca

Abusivi nello studio dentistico. Sequestrati beni per un milione

La Finanza ha ricostruito due anni di attività illecita e sconosciuta al Fisco a Grosio, tre indagati

La Finanza ha ricostruito due anni di attività illecita e sconosciuta al Fisco a Grosio, tre indagati

La Finanza ha ricostruito due anni di attività illecita e sconosciuta al Fisco a Grosio, tre indagati

Sequestro preventivo di beni per un valore di circa un milione di euro, equivalente a quanto ha generato il giro illecito di affari dello studio nei suoi due anni di attività, nei confronti di tre soggetti indagati per aver realizzato un’associazione a delinquere operante a Grosio dedita alla commissione di una serie di reati, tra i quali esercizio abusivo della professione di odontoiatra e di igienista dentale, emissione di fatture per operazioni (soggettivamente) inesistenti, omessa dichiarazione dei redditi, autoriciclaggio e indebita percezione di erogazioni pubbliche. L’attività di indagine svolta dai finanzieri della Compagnia di Tirano e diretta e coordinata dalla Procura di Sondrio, ha preso avvio nella primavera del 2023 quando i militari hanno effettuato delle perquisizioni e colto in flagrante gli indagati, sequestrato strumenti e materiali utilizzati dagli abusivi e 27.525 euro in contanti nell’abitazione di uno di essi, risultati frutto dell’attività illecita. L’organizzazione scoperta, in realtà, vedeva sì un "vero" dentista abilitato all’esercizio della professione, mentre l’odontotecnico era, come detto, abusivo (e del tutto sconosciuto al Fisco) e così la sedicente igienista dentale, la quale tra l’altro percepiva l’indennità di disoccupazione, la cosiddetta Naspi.

I tre hanno esercitato a Grosio illecitamente almeno per due anni, dal 2021 al 2023, ovvero sino a quando l’attività è stata interrotta dai militari della Guardia di Finanza. Un’attività che prevedeva anche un preciso accordo tra le parti per ripartizione dei proventi e suddivisione dei costi di gestione dello studio, così come emerso da un’agenda manoscritta ritrovata dai militari. Nelle pagine, tutte le entrate e le uscite dell’attività, una sorta di bilancio in nero che descrive in maniera puntuale il giro di affari e di denaro alimentato dall’attività abusiva e facente capo a quello studio (stimato appunto in circa un milione di ero), in gran parte assolutamente ignota al Fisco. A seguito di provvedimento del giudice delle indagini preliminari, la Procura di Sondrio ha incaricato i militari della Compagnia della GdF di Tirano di dare esecuzione al sequestro preventivo, riuscendo a sequestrare agli indagati, finora, circa 200.000 euro, tra beni immobili e disponibilità finanziarie (anche in contante).