L’immobile della ex stazione di arrivo della ex funivia Campodolcino/Valle di Lei è stato venduto dal Comune di Piuro per 102.000 euro. Era stato inserito nel piano delle alienazioni e delle valorizzazioni d’immobili facente parte del patrimonio comunale di Piuro per l’anno 2024. Lo stabile era stato costruito alla fine degli anni ’50 per poter trasportare persone e materiale in quota per la costruzione della diga della Valle di Lei. La lungimiranza dell’amministrazione comunale di Piuro a guida Omar Iacomella ha permesso infatti di vendere la struttura tramite un’asta pubblica alla quale hanno partecipato tre potenziali acquirenti che, nei termini stabiliti, hanno consegnato la loro offerta in busta chiusa. E dal punto di vista economico è stato un bell’affare per il Comune di Piuro, perché la base d’asta era di 26.000 euro e l’offerta vincente è stata di 102.000 euro. "L’immobile, di proprietà del Comune di Piuro e ubicato ad una quota piuttosto alta dove c’era l’arrivo delle ex funivia "Campodolcino – Valle di Lei", era inutilizzato ormai da anni e quindi abbiamo pensato di dare la possibilità ai privati di acquistarlo – dice il sindaco valchiavennasco Omar Iacomella – prima di un ulteriore deterioramento. I privati possono anche "spostare" la cubatura all’interno dell’ambito. L’immobile della stazione di arrivo dell’ex funivia Campodolcino – Valle di Lei non è certo di pregio architettonico ma è un chiaro esempio, diciamo così, di architettura industriale. La linea Campodolcino – Valle di Lei è stata costruita nella seconda metà del secolo scorso con una doppia linea, una per trasportare a monte le persone e l’altra per trasportare il materiale necessario alla costruzione della diga della Val di Lei. Poi tanti anni fa la linea è stata smantellata e la struttura rischiava il totale deterioramento. Per il Comune era un costo e quindi siamo contenti di essere riusciti ad alienare l’immobile. I soldi ricavati saranno usati per Piuro, per la nostra comunità".
Alla diga lavorarono maestranze italiane e vennero realizzati due documentari, il più celebre di un giovane registra di nome Ermanno Olmi, che ha poi fatto la storia del cinema italiano.
Solo nell’agosto del 1958 si realizzò la strada attualmente percorrebile che da Avers arriva, anche mediante un tunnel, al coronamento dell’imponente diga, tuttora gestita da una società svizzera.
Fulvio D’Eri