FULVIO D’ERI
Cronaca

Agosto in Valmalenco. Presenze oltre l’80%. Per gli addetti ai lavori bisogna investire di più

Chiesa, il consorzio punta il dito contro in frastrutture e carenza di alberghi

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Turismo brillante nella zona di Sondrio e della Valmalenco ma le lacune del territorio non vengono colmate. È il pensiero del direttore dell’omonimo consorzio turistico, Roberto Pinna, analizzando i primi dati relativi alla stagione estiva ancora in corso. "Anche se può essere prematuro stilare un primo bilancio, possiamo tranquillamente affermare che il turismo nel nostro mandamento – dice Pinna - non sia andato affatto male, anche se molte delle lacune del territorio restano invariate. La montagna, grazie anche di una delle estati più calde degli ultimi 20 anni, sembra ancora una volta aver fatto la sua parte. Le strutture alberghiere, secondo dati interni, nella settimana appena finita di Ferragosto hanno toccato l’81,6% di presenze, con un particolare picco di prenotazioni, molte delle quali sotto data, proprio per il weekend lungo del 15-18 agosto. Aggiungendo, poi, la presenza anche di una buona fetta di turisti extralberghieri, quelli che hanno deciso di fuggire dall’afa delle città in cerca di refrigerio, il nostro territorio sembra essere una delle mete più frequentate". I dati confermano la tesi. "Al momento, stiamo registrando buoni risultati e in particolare, quest’anno, il 21.7% delle presenze sono rappresentate da stranieri. Importante anche il ritorno del turismo di lingua tedesca e una buona presenza dei turisti provenienti da Oltreoceano". Ma si stagliano nubi. "Anche se l’economia legata al turismo rimane con segni positivi, all’orizzonte potrebbero addensarsi nubi che potrebbero creare più di una preoccupazione per il prossimo futuro. Dobbiamo chiederci ancora per quanto tempo il nostro territorio riuscirà a mantenere dei buoni indicatori di crescita nonostante le carenze infrastrutturali, viarie, ed un numero di posti letto ufficiali che è ai minimi termini, rendendo un possibile futuro a rischio crisi". "Non dobbiamo farci ingannare dal nudo dato statistico di un saldo positivo – conclude Pinna – e non serve essere degli analisti per osservare che appare più marcata la propensione alla prenotazione sotto data, su cui possono incidere l’elemento meteo e il prezzo delle camere su cui, in particolare, si è fermata una la tendenza al rialzo degli ultimi 2 anni stabilizzata intorno al +4% come effetto inflazione".