GABRIELE MORONI
Cronaca

Altro ergastolo a Cazzaniga Uccise Domenico Brasca La figlia: "Giustizia è fatta"

Per la Corte d’Assise d’Appello è responsabile del delitto del pensionato comasco. L’ennesima condanna per l’ex aiuto primario del pronto soccorso di Saronno.

Altro ergastolo a Cazzaniga Uccise Domenico Brasca La figlia: "Giustizia è fatta"

di Gabriele Moroni

"Me l’aspettavo", è il laconico commento che Leonardo Cazzaniga riserva alla nuova condanna. L’ex aiuto primario del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Saronno, 67 anni, ha accolto la sentenza arrivata al termine di una camera di consiglio durata due ore. La seconda Corte d’Assise d’appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo del medico per l’omicidio di Domenico Brasca, morto a 82 anni, il 18 agosto 2014, nella sua abitazione di Rovello Porro (Como), dopo poche ore trascorse al pronto soccorso di Saronno. Era stato l’ultimo omicidio addebitato a Cazzaniga, assolto in primo grado e condannato in appello. A settembre dello scorso anno la Cassazione aveva annullato con rinvio (questo il motivo del "ritorno" del processo d’appello a Milano) la sentenza di secondo grado che, il 13 aprile 2021, aveva affermato la responsabilità dell’ex vice primario per l’omicidio volontario di Brasca.

La difesa aveva contestato nel ricorso alla Suprema Corte la mancata rinnovazione delle prove dichiarative (le testimonianze), risultate determinanti per l’assoluzione di Cazzaniga in primo grado, in Assise a Busto Arsizio. Non si possono accumulare più ergastoli. Quindi il verdetto non modifica la sorte giudiziaria del medico che nel carcere di Opera sta già scontando la pena massima (carcere a vita con tre anni di isolamento diurno) per gli omicidi di otto pazienti in corsia e per due morti in ambito familiare: Massimo e Luciano Guerra, rispettivamente marito e suocero dell’infermiera Laura Taroni, all’epoca amante di Cazzaniga.

Morti che sarebbero state provocate da un letale combinato di sedativi (Midazolam, Promazina, Clorpromazina). Era il cosiddetto "protocollo Cazzaniga". L’ex vice primario, difeso dagli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, ha sempre sostenuto che il suo sforzo era invece quello di alleviare le sofferenze di pazienti terminali. "Finalmente mio padre ha avuto giustizia", ha detto Antonella, una delle due figlie di Domenico Brasca, La Corte presieduta da Paolo Enrico Carfì ha stabilito un risarcimento di 200mila euro alla famiglia per danni morali: alle figlie Antonella e Roberta Rosa Maria, assistite dall’avvocato Fabio Falcetta, una provvisionale di 60mila euro ciascuna, 20mila euro per il marito di Roberta, 30mila euro a testa per i due figli.

La Corte ha revocato la dichiarazione di responsabilità civile dell’Azienda socio sanitaria territoriale Valle Olona per l’omicidio di Luciano Guerra.

Contemporaneamente ha revocato la condanna di Cazzaniga al pagamento dei danni a favore delle parti civili Maria Pia Florian, moglie di Luciano e madre di Massimo Guerra, della sorella di Massimo, Gabriella, e dei due figli di Massimoe di Laura Taroni. Quindi il risarcimento andrebbe restituito. Era stato l’avvocato Giuseppe Candiani, legale dell’Asst, a sollevare davanti alla Cassazione la questione della responsabilità civile, riconosciuta dai giudici dell’appello. Duro il commento dell’avvocato Luisa Scarrone, parte civile per la famiglia Guerra: "Non capisco quale soddisfazione possa trarre l’ospedale dal prendere posizione contro le vittime".