
La nuova casa di riposo vedrà la luce nel corso di quest’anno. I lavori della nuova Villa Sorriso, incominciati lo scorso 31 ottobre con l’apertura del cantiere, sono proseguiti a ritmo serrato finché la stagione invernale ne ha imposto un leggero rallentamento, peraltro messo in preventivo. Ma tutto sta procedendo secondo il piano stabilito e quindi ci sono tutte le possibilità che l’opera sia consegnata alla cittadinanza bormina entro la fine dell’anno, così da poter operare poi lo spostamento degli ospiti dell’attuale Rsa nella nuova e più moderna.
La struttura, che sorgerà nel cosiddetto ex edificio Enel, è stata progettata dall’architetto Albert de Pineda Alvarez (con Melai - F&M - Studio Forte - Ioli - G&T - Bruni - Studio Abaco).
Ad aggiudicarsi l’appalto della nuova Villa Sorriso è stata la Ar.co di Ravenna. Il costo totale dell’operazione, comprensivo di Iva, sfiora i 12 milioni di euro. "I lavori di Villa Sorriso stanno procedendo nel migliore dei modi possibile – dice il sindaco di Bormio Roberto Volpato – e sono molto fiducioso sul fatto che gli stessi vengano terminati entro la fine dell’anno, così da poter trasferire gli ospiti dalla vecchia struttura a quella nuova per la fine del 2021. Questa è l’idea attuale, ma visto che la popolazione sta invecchiando sempre più non è detto che a Bormio in futuro possano esserci due Rsa. Al momento però la convinzione è quella di trasferire gli ospiti in un’unica struttura".
La nuova Villa Sorriso è un’opera che Bormio e l’alta Valtellina si aspettavano da molto tempo. "Sì, è tanto tempo che se ne parla, ora dalle parole siamo passati ai fatti e lo scorso ottobre finalmente, espletate tutte le pratiche burocratiche e quelle relative all’appalto, i lavori sono incominciati. È una struttura importante per Bormio, certamente, ma direi per tutto il circondario, per tutta l’alta Valtellina. Ripeto, contiamo di avere a disposizione una struttura funzionante per la fine dell’anno, sperando che l’emergenza per il Covid 19 termini al più presto e che questa non incida troppo sulla tempistica della realizzazione dei lavori".
Fulvio D’Eri