FULVIO D’ERI
Cronaca

Anziani non autosufficienti e fragili. Più assistenza e cure domiciliari: "Così diamo risposta alle richieste"

Il rilancio del progetto “A casa tutto bene“ per far fronte all’aumento degli ultraottantenni e novantenni

L’assessore alle politiche sociali di Sondrio Maurizio Piasini ha rilanciato le potenzialità innovative del progetto di cura domiciliare

L’assessore alle politiche sociali di Sondrio Maurizio Piasini ha rilanciato le potenzialità innovative del progetto di cura domiciliare

"Potenziare e modificare l’approccio alla domiciliarità con un servizio più diffuso e capillare per andare incontro alle richieste crescenti di assistenza". Così l’assessore alle politiche sociali di Sondrio Maurizio Piasini affronta un tema tanto delicato quanto urgente come quello degli anziani non autosufficienti e fragili, rilanciando le potenzialità innovative di “A casa tutto bene“, il progetto di cura domiciliare finanziato con i fondi del Pnrr, che interessa i territori dei distretti di Sondrio e Morbegno e che mira a mantenere le persone nel loro contesto domestico, reinventando la cura e stringendo una nuova alleanza con le famiglie.

"Una sperimentazione in cui crediamo molto perché coglie un bisogno e offre una risposta appropriata" continua Piasini. Secondo il rapporto di Italia Longeva nei prossimi 3 anni ci sarà un milione di ultranovantenni e tra 20 anni gli anziani fragili sfioreranno i 19 milioni, con un terzo di over 65 soli e a rischio isolamento. Un trend di forte aumento, mentre l’assistenza domiciliare cresce relativamente poco. "L’invecchiamento della popolazione con l’aumento delle malattie conseguenti (diabete, patologie cardiovascolari e demenze) ci obbliga ad accelerare sull’assistenza territoriale".

Quest’anno nell’ambito di Sondrio sono state 75 le famiglie che hanno fatto richiesta di accesso agli interventi di sostegno e supporto alle persone con disabilità grave e in condizione di non autosufficienza curate a domicilio: 62 sono state per l’accesso agli strumenti destinati alle persone assistite da caregiver familiari e 13 per l’integrazione della spesa per l’assunzione della badante.

"La sperimentazione di “A casa tutto bene“, con un servizio più diffuso e capillare integrato con nuove tecnologie (monitoraggio a distanza) e capace di ricomporre risorse pubbliche (operatori dei Comuni e dell’Asst) e private (operatori domiciliari, badanti ed esperti che fanno riferimento alla cooperativa sociale Grandangolo, in collaborazione con associazioni di volontariato e case di riposo) è una risposta importante – conclude Piasini –. Un’opportunità che speriamo sempre più famiglie vogliano cogliere". Info: www.acasatuttobene.it.