Sondrio, 5 febbraio 2025 – “Il carcere di Sondrio non è il posto per loro. Vi sono più elementi che portano a ritenere che gli indagati per alcuni dei furti commessi nelle farmacie della provincia siano minorenni”
Ne è convinta Manuela Mauro, avvocato d’ufficio poi scelto come difensore di fiducia dei tre ragazzi arrestati giovedì scorso dopo aver “visitato” le farmacie di Poggiridenti e Castello dell’Acqua, le ultime delle sette dove nella seconda metà del mese scorso sono stati messi a segno altrettanti furti.
I misteri attorno ai ragazzi arrestati
Ma se da alcuni particolari e dalle immagini delle videocamere di sorveglianza i tre risultano essere i responsabili di altri due di questi furti, nelle farmacie di Villa di Tirano e Bianzone, il vero mistero resta quello dell’età, visto che i ragazzi, che risultano essere senza fissa dimora, sono sprovvisti di documenti.
Dopo la cattura dei primi due al termine di una concitata caccia al ladro nei boschi intorno a Castello, con i militari dell’Arma supportati da sofisticati droni che individuano esseri viventi anche al buio, e del terzo che aveva – invano – cercato riparo nel bagno di un bar di San Giacomo di Teglio, ai ragazzi che dicevano di essere minorenni è stato effettuato un esame radiologico (la cosiddetta “prova del polso”) per stabilire l’“età ossea”. Avendo rilevato delle misure compatibili con l’età adulta, i tre sottoposti a fermo di indiziati di delitto in relazione ai furti aggravati consumati a Poggi e a Castello sono stati trasferiti alla casa circondariale di via Caimi a Sondrio.
Difesa e speranze per i giovani presunti colpevoli
“Piangono, chiedono scusa, sono impauriti, uno è palesemente giovanissimo – dice l’avvocato Mauro – Mi sono permessa di suggerire alla Polizia penitenziaria di avere un occhio speciale per loro e intanto mi sto adoperando per ottenere i certificati di nascita. Non è facile perché per ora dal Consolato del Marocco non ho ottenuto risposta alcuna, mi sono rivolta anche all’imam di Sondrio e ho chiesto il supporto di alcuni mediatori che vivono in provincia”.
“Credo sia doveroso riuscire a capire realmente quale sia l’età – ribadisce il difensore di fiducia – se risultasse che non hanno ancora 18 anni si potrà chiedere che sia l’autorità competente, in questo caso la Procura presso il Tribunale dei minori di Milano, a prendersene carico.