
Marco Trutalli, l'ideatore della nuova birra valtellinese "100 ottani"
Sondrio, 12 agosto 2020 - «Benzina agricola», il bizzarro energy drink «made in Valtellina», non ha ancora compiuto un anno che il suo ideatore ha già lanciato sul mercato una nuova bevanda: la birra «100 ottani». Segni particolari? Un colore verde brillante che vira al fluo, nome e packaging volutamente trash, ricorrenti citazioni alla vita di un tempo e un profondissimo legame con il territorio, in perfetta filosofia con il brand concepito la scorsa estate da Marco Trutalli. Trent’anni, di professione assicuratore e imprenditore per passione, Trutalli ha deciso di cavalcare l’onda genuina e goliardica dell’intuizione originaria per confezionare un nuovo, singolare, prodotto.
Come nasce l’idea di una birra verde?
«Fin dall’uscita di «Benzina agricola» avevamo intenzione di puntare anche sulla birra ma, siccome in provincia di Sondrio le produzioni artigianali sono svariate, dovevamo fare in modo di differenziarci. Così, in collaborazione con il Birrificio Valtellinese di Berbenno che ha creduto subito nel progetto, abbiamo pensato di produrne una diversa che fosse in linea con il nostro modo di fare spensierato ma sincero. In Italia le tipologie di birra di questo colore sono solo quattro e sono nate in occasione della festa irlandese di San Patrizio. Noi abbiamo preso in prestito l’idea riadattandola al concetto di benzina verde 100 ottani».-
E che sapore ha?
«Si tratta di una Golden ale ma dal colore verde brillante ottenuto attraverso un colorante alimentare. Il gusto è di un amaro delicato e rotondo con note erbacee e corpo leggero e una gradazione alcolica di 4,8% : un sapore piuttosto semplice e facilmente apprezzabile».
Quali riferimenti si celano dietro al packaging all’apparenza così spartano?
«Abbiamo deciso di ricoprire la bottiglia con un incarto in perfetto stile “rockabilly agricolo” anni ’50 con il disegno di una pin-up appoggiata a una pompa di benzina. Accanto all’immaginario tipicamente americano della bottiglia ricoperta da un sacchetto di carta, non poteva mancare un “tocco valtellinese con la scritta dialettale «#bif de menu matoc» per disincentivare i consumatori all’abuso di alcol. Ma, nel complesso, il prodotto vuole ricordare a noi ragazzi degli anni ’90, da dove proveniamo: fra pomeriggi trascorsi al muretto del paese, bar e serate in piazzetta».
La birra è già in commercio?
«Sì da pochissimi giorni è disponibile in quasi tutta la Valtellina ed è possibile acquistarla anche tramite il nostro e-commerce e al Birrificio di Berbenno. Inizialmente doveva essere distribuita da marzo ma, a causa del lockdown, i tempi si sono un po’ allungati. Il prossimo passo, quando possibile, sarà organizzare una grande festa per il lancio ufficiale del prodotto».