FULVIO D’ERI
Cronaca

Riparte la stagione del Bitto in quota: 45 alpeggi coinvolti, tremila bovine da latte e tanto foraggio

Fa ben sperare la performance del Valtellina Casera Dop: a fine maggio la produzione è cresciuta del 7,8%

Si annuncia un’estate di grande lavoro negli alpeggi per produrre il Bitto Dop

Sondrio – Al via la stagione produttiva 2024 del Bitto Dop in Valtellina. Nei primi cinque mesi del 2024 la produzione a marchio Valtellina Casera è salita del 7,8%. Sono quarantacinque gli alpeggi coinvolti quest’anno (oltre 11mila ettari di pascoli e prati) che ospiteranno circa 3mila bovine da latte e 300 capre, per rinnovare l’antico rito estivo della transumanza e creare il formaggio a latte crudo tra i più antichi d’Italia, prodotto da fine giugno a settembre in piccoli caseifici nella provincia di Sondrio e di Lecco (e in alcuni comuni limitrofi della Val Brembana) sulle montagne, in una quota che varia tra i 1.400 e i 2.300 metri.

Il Bitto è il simbolo dell’intera produzione di formaggi Valtellina. Ad affiancarlo il Valtellina Casera Dop. Due formaggi d’eccellenza e complementari raccontati ora dalla nuova guida pratica del Consorzio, realizzata dall’esperto di enogastronomia Marco Bolasco per far scoprire ad avventori e appassionati il fascino, l’identità e le specificità dei due formaggi. Ad arricchirla tre nuove ricette inedite, firmate dallo chef Alessandro Negrini (Il Luogo di Aimo e Nadia, 1 stella Michelin). Le proposte, online da oggi sui social del Consorzio, sono piena espressione della montagna e del mondo delle latterie. "Bitto e Valtellina Casera sono formaggi radicati fortemente nel territorio, nella montagna e legati alla sua economia: da secoli ne narrano il fascino, ne sono l’espressione ma anche il sostentamento – spiega Marco Deghi, presidente del Consorzio Valtellina Casera e Bitto in occasione dell’avvio dell’annata produttiva –. Oggi queste due Dop rappresentano 650 posti di lavoro per un fatturato alla produzione di 13,9 milioni e oltre 26,2 milioni di euro di valore al consumo, trainate per l’86% dal Valtellina Casera, che nel 2023 ha messo a segno un +3,4% in export. Numeri positivi che spingono a continuare ad investire in promozione e comunicazione dell’identità di questi formaggi, conosciuti dal 27% degli italiani, con una penetrazione al consumo cresciuta in un anno di 3 e 2 punti percentuali. Il Valtellina Casera, pur essendo il meno conosciuto è il più performante sui mercati del Nord Italia e all’estero. Fino a maggio 2024 sono quasi 100mila le forme marchiate Valtellina Casera Dop".