
Maestri di sci valtellinesi
Bormio (Sondrio) - I maestri di sci italiani sono vicini agli impiantisti e al mondo della montagna. Alla vigilia di una stagione invernale che si annuncia difficile, per il caro energia e un’inflazione galoppante, la Scuola italiana sci, che per sua natura si trova al centro delle politiche turistiche invernali, ribadisce con decisione l’importanza, in questo comparto, della competenza dei professionisti della neve. L’Associazione, guidata da Maurizio Bonelli, in sinergia col Collegio nazionale dei maestri di sci offre massimo appoggio al grido di allarme e di richiamo rivolto al mondo politico italiano dagli esercenti funiviari, rappresentati da Anef e Federfuni Italia, che chiedono un sostegno per far fronte alle problematiche del comparto (aumento del costo dello skipass dal 5% al 12% e aumento dei costi per luce e riscaldamento delle oltre 400 scuole sci e snowboard presenti in Italia).
«Tutti noi – dichiara il presidente di Amsi Maurizio Bonelli - abbiamo la straordinaria fortuna di vivere e lavorare in montagna, un ambiente cosiddetto "outdoor" che ha generato nelle persone tanto interesse soprattutto post pandemia. Stare all’aria aperta e praticare sport in montagna è sempre più apprezzato dalle famiglie, su cui anche i maestri di sci e le scuole sci devono indirizzare lo sguardo. Il poter abbinare le consuete lezioni di sci o snowboard ad altre attività outdoor faciliterà i maestri nella fidelizzazione della clientela, probabilmente attirandone di nuova. In questa chiave di visione il Maestro di sci deve aprirsi a nuove formule di servizio verso il cliente...".