Sondrio – Non è in pericolo di vita il ragazzo che domenica sera è riuscito a fuggire in maglietta e ciabatte dall’ospedale di Sondrio sino a raggiungere il ponte di piazza Cavour, da dove si è lasciato cadere nel greto del Mallero. Le sue condizioni sono addirittura - miracolosamente - discrete e questo nonostante il volo di quasi sei metri dal parapetto nei pressi del ponte che porta lo stesso nome della piazza. Erano quasi le 19 di una domenica sotto zero, in pochissimi per strada. Qualcuno però ha notato quel ragazzo le cui intenzioni lasciavano ben pochi dubbi. La volante della polizia che era in zona, allertata, si è subito portata sul posto ma alla vista degli agenti, che hanno pure tentato di dissuadere il giovane, questi si è fatto scivolare di sotto.
Uno dei poliziotti, esperto in primo soccorso, è stato il primo a scendere sul greto del Mallero e a portare aiuto al giovane, sopravvissuto alla caduta terminata sui sassi e non nell’acqua gelida. In seguito con uno spiegamento di sirene che ha fatto chiaramente intuire fosse successo qualcosa di molto serio sono intervenuti ambulanza, automedica, carabinieri e i vigili del Fuoco con autoscala, telo, fotoelettrica insieme agli esperti del nucleo speleo-alpino-fluviale (Saf) per recuperare il giovane e portarlo in ospedale. Classe 2006, già ospite del Cps, il Centro psicosociale di via Besta, il ragazzo era ricoverato in Psichiatria all’Ospedale di Sondrio.
Che cosa sia successo, come sia stato possibile che sia riuscito ad allontanarsi da un reparto letteralmente blindato, è tutto da chiarire anche perché sull’accaduto c’è il più stretto riserbo. Come è riuscito a superare una serie di porte di norma chiuse a chiave e, soprattutto, come è possibile che nessuno lo abbia notato percorrere a piedi, in ciabatte e così poco vestito, più di un chilometro, tanta è la distanza tra l’ospedale e il ponte Cavour? La direzione generale di Asst ha disposto un’indagine interna per accertare i fatti nel loro svolgimento e una valutazione dei protocolli di sicurezza del reparto. Qualcosa dev’essere senz’altro successo e questa fuga, seppur ben più drammatica, non può non rimandare a quanto accadde lo scorso settembre, quando un bimbo di neppure tre anni riuscì anche in quel caso ad eludere la sorveglianza e a far perdere le proprie tracce dall’asilo nido. Fu trovato sano e salvo da un passante.