CHIESA IN VALMALENCO
(Sondrio)
di Valentina Parmigiani
Apertura controllata della strada di Chiareggio in prossimità della Val Nevasca: questo quanto disposto ieri dall’ordinanza firmata dal sindaco, l’avvocato Renata Petrella, alla guida di un Comune scosso dalla tragedia di mercoledì quando, per il distacco di una frana, sono morte sotto un torrente di fango tre persone. "Il transito sarà consentito dalle 7 alle 19 e dovrà essere autorizzato dagli agenti di polizia locale o dai membri della protezione civile che saranno sempre lì presenti – afferma il sindaco – L’apertura è stata decisa dopo le riunioni avvenute in prefettura e in base alle relazioni stilate dai diversi esperti. In caso di maltempo però, dovrà essere chiusa immediatamente. Secondo il geologo infatti, vi è ancora del materiale a monte che, se dovesse piovere, potrebbe nuovamente scaricare e arrecare ulteriori danni".
Fino a ieri a Chiareggio si trovavano circa 600 persone tra turisti e residenti. "Sono state evacuate soltanto 15 persone che avevano l’abitazione immediatamente a lato del torrente. Inoltre, la sera stessa del 12 è stato portato via con l’elicottero chi si era recato a Chiareggio in giornata e chi aveva paura e preferiva lasciare la zona – dice il sindaco – Non ho presenziato agli incontri in Prefettura perché ho preferito recarmi sul posto. C’è stata infatti qualche tensione – prosegue Petrella – perché alcuni volevano andarsene, ma adesso è tutto a posto, anzi, diversi turisti che avevano prenotato hanno chiamato per sapere quando la strada sarebbe stata riaperta per poter raggiungere Chiareggio. È un segnale incoraggiante". Circa la sicurezza della strada: "La situazione è sotto controllo – risponde il sindaco – Regione Lombardia ha già stanziato i fondi per poter procedere con i lavori necessari".
Riguardo invece al malcontento manifestato da alcuni turisti e residenti e il fatto che, con un’accurata opera di manutenzione del territorio tutto questo, forse, si sarebbe potuto evitare "ribadisco che si è trattato di un evento imprevedibile ed eccezionale – sottolinea il sindaco –. In 15 minuti è caduta una quantità di acqua pari a quella di 20-25 giorni di precipitazioni. Pulizia e manutenzione non c’entrano niente. Non solo i due esperti interpellati dal Comune, ma anche quelli incaricati dalla Regione sono concordi – prosegue Petrella – il problema non è la manutenzione, ma l’eccezionalità dell’evento, assolutamente imprevedibile. Tra l’altro nei giorni scorsi non vi era stata alcuna allerta meteo, neppure un codice giallo. Si è trattato di una tragica fatalità".