Un territorio di confine, quello tra la Val Masino e la Val Bregaglia, destinato a diventare un punto di riferimento per l’arrampicata internazionale. È l’obiettivo di "Apici", il progetto finanziato sul programma Interreg VI-A Italia-Svizzera, presentato ufficialmente a Traona, per uno sviluppo turistico che faccia perno sul potenziamento della fruizione del climbing outdoor, i miglioramento della mobilità e dell’accessibilità tra le due valli, l’adeguamento della rete escursionistica tra Italia e Svizzera e la promozione delle attività verticali. Apici come culmine, dunque, ma anche acronimo di "Attuazione del polo internazionale del climbing interconnesso", l’azione attorno alla quale ruota l’intero progetto che vede i Comuni di Val Masino, per la parte italiana e di Bregaglia, per la parte svizzera, come capofila. Con loro il Comune di Traona, la cooperativa sociale Si può fare, Gaiah Silver e il Club Alpino Svizzero, sezione Bregaglia.
"Crediamo molto in questo progetto perché ci rappresenta – ha detto il sindaco di Val Masino Pietro Taeggi, il giorno della presentazione richiamato in valle dall’allarme frana dello Scaiun, poi fortunatamente rientrato il giorno successivo - La nostra storia, la nostra identità culturale, il nostro presente e il nostro futuro sono in questi sassi, una risorsa naturale straordinaria e unica in quanto in pochi chilometri c’è tutto per il climbing, dal big wall alle vie di alpinismo". Stefano Scetti, che ha seguito il progetto per il Comune di Val Masino ha evidenziato i benefici attesi per la popolazione locale, gli operatori turistici, climber ed escursionisti, famiglie e turisti slow, mentre il sindaco di Traona Maurizio Papini ha sottolineato come "grazie a Interreg potremo recuperare la sentieristica storica verso la Val Masino, lungo la mulattiera verso l’antico nucleo di Santa Apollonia. Si tratta di un intervento relativamente semplice che potremo concludere a inizio 2026". Sara Baldini