FULVIO D’ERI
Cronaca

Impianti idroelettrici di Sondrio venduti agli stranieri? L’allarme di Crosio: “Ci scippano le dighe”

Regione Lombardia ha messo a gara la Codera Ratti-Dongo e la Resio. I due impianti attualmente sono gestiti dalle società Edison e da A2a

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Le aziende italiani gestiscono le centrali valtellinesi da oltre un secolo. Sopra uno sbarramento di A2a in alta Valtellina. La partita delle acque è fondamentale per la provincia di Sondrio che conta numerose dighe

Sondrio – Mire straniere sulle concessioni idroelettriche? A lanciare l’allarme è Jonny Crosio, ex parlamentare ora esponente di Fratelli d’Italia che da sempre si è occupato della annosa e tanto importante questione idroelettrica. A pochi giorni dal 18 ottobre, data di scadenza dei termini per le prime due (piccole) concessioni scadute messe a gara dalla Regione Lombardia - Codera Ratti-Dongo, da 19 MW (attualmente in gestione a Edison), e Resio (Bs), da 4 MW (A2A), Crosio esprime la sua preoccupazione.

“Il rischio di vedersi scippare le dighe, magari da grandi multinazionali straniere, è sempre più concreto” dice commentando le notizie riportate da alcuni organi di stampa in cui ci sarebbe uno studio del dossier delle due concessioni, “da parte dei cechi di Eph, gruppo che opera in Italia come Ep Produzione e degli svizzeri di Bkw, società con 50 centrali idroelettriche nella Confederazione e in Italia. Sempre secondo alcune fonti potrebbe essere interessato anche il gruppo australiano Macquarie, uscito a settembre da Hydro Dolomiti Energia”.

“Uno scenario preoccupante - sostiene Crosio –. Restiamo il solo Paese in Europa che ha messo in campo gare per il rinnovo delle concessioni scadute. E per di più la Lombardia è l’unica regione ad averlo fatto: Friuli e Piemonte se ne guardano bene dal mettere sul mercato i loro beni con le regole d’ingaggio proposte da Milano”. La questione riguarda un settore la cui gestione è fondamentale, a maggior ragione in tempi di cambiamenti climatici.

“Dobbiamo evitare che il nostro Paese proceda in maniera solitaria sul tema del rinnovo delle concessioni - insiste -, con il rischio di perdere un importante asset strategico come il patrimonio idroelettrico italiano da cui dipende un pezzo importante del nostro mix energetico. La partita vera si gioca in Europa, è lì che il governo Meloni è chiamato a correggere gli impegni sulle concessioni idroelettriche presi nel Pnrr con troppa leggerezza dai precedenti Governi, nonostante l’archiviazione della procedura di infrazione, difendendo finalmente l’interesse nazionale”.

La partita sull’idroelettrico è appena incominciata, un match importante, perché per la provincia di Sondrio le entrate derivanti dallo “sfruttamento” delle sue acque sono essenziali. Il vero oro blu.