REDAZIONE SONDRIO

Contro la furia dell’acqua. Nuove centraline a Blevio

Sono in grado di misurare in tempo reale la portata dei torrenti . Danno l’allarme a valle quando pochi minuti possono essere fondamentali.

Contro la furia dell’acqua. Nuove centraline a Blevio

Contro la furia dell’acqua. Nuove centraline a Blevio

I torrenti Girola e Pertus di solito sono fin troppo mansueti, ma quando piove troppo si trasformano in autentiche furie, capaci di portare a valle tonnellate di pietre e detriti. È per colpa loro se negli ultimi anni più volte strade e piazze di Blevio sono state letteralmente cancellate dal fango che si è spinto anche sulla sottostante statale Lariana. Nonostante le previsioni meteo sempre più accurate le alluvioni, proprio come i terremoti, non si possono prevedere anche se adesso il paese si è dotato di due centraline, installate nel letto dei due torrenti, in grado di misurarne in tempo reale la portata e dare per tempo l’allarme a valle. Anche pochi minuti potranno rivelarsi fondamentali per dare il via al piano di evacuazione e salvare la vita alle persone. La prima centralina è entrata in funzione a Sopravilla ed è dotata di un pluviometro, piezometro, telecamera e cavi a strappo installati nel corso del Girola, l’altra che monitora il Pertus verrà realizzata presto Capovilla anche grazie a un finanziamento di 90mila euro concesso da Regione Lombardia. Il monitoraggio in tempo reale dei due torrenti oltre a rendere più sicuro il paese sarà utile anche agli automobilisti che ogni giorno si spostano sulla Lariana da Bellagio verso Como e viceversa: si sta pensando infatti di collocare delle infografiche sulla strada per avvisare in caso di piena. Un sistema ancor più efficace rispetto ai sensori collegati con alcune sirene, sistemati nei mesi scorsi nella valle di Sopravilla alle spalle del paese per consentire di dare l’allarme per tempo in caso di nuovi nubifragi o eventi estremi.

Per mettere in sicurezza il paese però si dovrà lavorare ancora a lungo e serviranno una quarantina di interventi del costo di una ventina di milioni di euro, finanziati in buona parte grazie ai fondi del Pnrr. Costruire argini e griglie lungo il corso dei torrenti è solo una parte del lavoro che andrà fatto, la vera sfida sarà riuscire a convincere i proprietari dei terreni in quota, molti dei quali non vivono neppure più in paese, a impegnare tempo e risorse per pulire e tagliare i boschi. Solo evitando l’abbandono delle vallette sulle montagna si potranno evitare disastri a valle, sul lago così amato dai turisti.

Roberto Canali