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Sono ancora troppe le violenze di genere denunciate a Questura e carabinieri
È possibile imparare - o re-imparare - a fare il marito o compagno abbandonando per sempre comportamenti violenti e condotte di stalking e molestie? La risposta è no, da soli è quasi impensabile, ma esiste un servizio finalizzato proprio a tentare di raggiungere questo obiettivo di cambiamento. Sempre più frequentemente anche le cronache locali menzionano casi di uomini, responsabili per lo più di atti persecutori e violenze domestiche, nei confronti dei quali la Polizia di Stato di Sondrio adotta la misura di prevenzione dell’Ammonimento. Questo provvedimento, emanato dal questore, rappresenta sì una rapida ed efficace risposta in fatto di tutela alle vittime di tali comportamenti, ma prevede anche per l’ammonito un percorso obbligatorio che potremmo definire "di recupero". Ad occuparsene è il Centro trattamento condotte lesive e violente, un servizio di Asst Valtellina e Alto Lario che risponde, in modo nuovo e integrato, al problema della violenza nelle relazioni. Ad oggi sono 32 i casi trattati. L’intervento del Centro è teso ad agire non solo sul fronte della difesa della vittima e del riconoscimento della responsabilità dell’autore di reato, ma anche su quello della prevenzione primaria e della recidiva.
Il Centro è ubicato a Sondrio, in via Nazario Sauro, presso la "Casa del mutilato", nei locali gestiti da Asst, che garantisce un percorso di accesso differenziato rispetto all’utenza che si rivolge agli altri servizi. All’interno del servizio opera un pool di psicologi-psicoterapeuti formati e con esperienza nel lavoro con i problemi legati alla violenza domestica e di genere. L’attuazione del progetto di intervento è correlata a seguito di ammonimento, come previsto dal Protocollo Zeus, in accordo con la Questura di Sondrio, oppure su invio di avvocati, giudici o altri servizi oppure all’accesso spontaneo da parte dell’autore di violenza. Le prestazioni prevedono un primo colloquio di accoglienza, quindi colloqui di valutazione e di approfondimento psicodiagnostico finalizzati all’eventuale percorso trattamentale che comporta colloqui di sostegno per la durata minima di un anno. Il Centro dedica particolare attenzione al riconoscimento dei danni provocati ai figli a causa dei comportamenti violenti, direttamente o indirettamente, e al recupero delle capacità genitoriali ed educative, poiché i minori che vivono in contesti in cui sono messi in atto comportamenti violenti risentono sempre della violenza cui assistono o che subiscono.