ROVELLO PORRO
Con l’elicottero dei carabinieri in sorvolo per individuare i tetti su cui gli operai lavoravano senza adeguate protezioni. Tre datori di lavoro sono stati sanzionati e altrettanti cantieri sospesi ieri nella zona tra Rovello Porro, Rovellasca e Turate, dove si sono concentrati i controlli dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Como, degli ispettori del lavoro e dei carabinieri della stazione di Turate, assieme all’elicottero dei carabinieri di Orio al Serio.
Operazioni già condotte in queste ultime settimane, che proseguiranno, a causa della crescente incidenza di infortuni su lavoro che si stanno registrando in questa zona, gravemente colpita dalle grandinate della scorsa estate, che hanno distrutto praticamente tutti i tetti di abitazioni ed edifici. Il tema è sempre lo stesso: operai che lavorano per la sostituzione delle tegole distrutte, ad altezze minime di tre metri, ma spesso anche il doppio o il triplo, senza adeguate protezioni per le cadute dall’alto. Ieri un carabiniere del Nil, in sorvolo con l’elicottero, indicava ai colleghi a terra le situazioni critiche, in modo che il controllo potesse proseguire all’istante sul posto. In tutto sono stati fatti accertamenti dieci cantieri, tre dei quali andati incontro alla momentanea sospensione dell’attività per gravi violazioni in materia di sicurezza. I tre datori di lavoro, tutti italiani, sono stati denunciati, uno anche per lavoro nero, in quanto impiegava un operaio senza contratto, pari al 50 per cento della forza lavoro, in quanto erano solo in due presenti nel cantiere. Si tratta di un uomo di 46 anni di Cadorago, mentre gli altri due sono un sessantenne di Maslianico e un cinquantaduenne di Cazzano Sant’Andrea, nella Bergamasca. Per riprendere l’attività, dovranno mettere a norma le dotazioni.
Paola Pioppi