di Fulvio D’Eri
Buone nuove in casa Creval. Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato e approvato, nella tarda serata di mercoledì, i risultati consolidati al 30 giugno 2020, evidenziando un utile netto pari a 41 milioni di euro, in aumento del 74% rispetto ad un utile di 23,5 milioni di euro registrato nel primo semestre 2019. In una stagione caratterizzata dalla pandemia di Covid 19, fortemente impattante su tutto il sistema produttivo e che ha inevitabilmente intaccato e condizionato anche l’attività delle banche, il Creval ha messo in campo iniziative volte a garantire la continuità operativa tutelando dipendenti e clienti e attuando misure di sostegno finanziario alle famiglie e alle imprese del territorio. Durante questa fase di emergenza l’istituto non ha fatto mancare il proprio supporto alle famiglie e imprese. Nel secondo trimestre 2020, e in particolare durante i mesi del lockdown, l’attività commerciale si è focalizzata nel dare attuazione alle misure di liquidità fornite a livello di sistema e alle iniziative specifiche previste dalla banca per la propria clientela, come evidenziato dall’aumento degli impieghi retail (+3,0% rispetto al trimestre precedente e +3,6% su base annua). A questa crescita hanno contribuito anche i collocamenti di prestiti personali (+36% rispetto al trimestre precedente e +74% su base annua) grazie all’accelerazione impressa dalla banca al consumer credit, mettendo a disposizione della clientela anche la possibilità di finalizzare tale prodotto on-line tramite lo scambio documentale a distanza. Con riferimento alle misure di sostegno all’economia ha concesso oltre 34.000 moratorie per un controvalore di rate sospese pari a circa 760 milioni di euro e finanziamenti a imprese garantiti dallo Stato per oltre 500 milioni di euro riferiti a circa 15.000 clienti.
Nonostante il difficile contesto esterno che si è venuto a creare, Creval a un anno dal lancio del piano industriale ha già raggiunto importanti obiettivi strategici in termini di riduzione dei rischi di credito, razionalizzazione della base costi e solidità patrimoniale. Sul fronte della qualità del credito è stato ampiamente raggiunto il target di cessione di crediti deteriorati previsto per il 2020, grazie alla vendita da inizio anno di diversi portafogli per un valore lordo contabile totale di oltre 800 milioni di euro. Per quanto riguarda la patrimonializzazione, Creval si presenta oggi con un livello di solidità ulteriormente rafforzato e ai vertici del sistema bancario italiano. "A poco più di un anno dal piano industriale e nonostante uno scenario profondamente impattato dal Covid 19, - afferma l’ad Luigi Lovaglio - grazie all’impegno di tutti i colleghi, Creval si presenta come una banca rinnovata, resiliente e solida. I numeri dei primi sei mesi dell’anno evidenziano un buon incremento dei volumi commerciali, segnale concreto del nostro impegno nel servire e fidelizzare i clienti, sia famiglie che Pmi, oltre alla capacità di gestire proattivamente i costi, garantendo così un buon livello di redditività. In particolare, la nuova offerta anche online di prestiti personali ha registrato una dinamica molto positiva dando un impulso importante al rilancio della nostra piattaforma commerciale". "L’accelerazione nella realizzazione del piano - continua-, grazie all’agilità operativa raggiunta, ci consente di presentarci con una struttura patrimoniale rafforzata e un basso profilo di rischio, anche grazie alla cessione di Npe appena finalizzata. Abbiamo dimezzato i crediti deteriorati, ridotto di 500 punti l’Npe ratio che scende al 6,4% e allo stesso tempo aumentato il livello di capitale al 16,7% di Cet1 ratio ai vertici del sistema e dotato la banca di una posizione di liquidità mai raggiunta nella sua storia".