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Il giovane della bassa Valtellina non ha avuto difficoltà a salire sul tetto
"Perché pagare il biglietto se puoi andare sul tetto?". A scriverlo è uno degli ammiratori, in continuo aumento (262mila), di Dedelate, lo spiderman valtellinese che ancora una volta beffando ogni controllo è riuscito a mettere a segno una delle sue arrampicate folli.
Alzando pure l’asticella, perché stavolta "Dede" ha scelto Sanremo nella settimana dove sulla città dei fiori le telecamere non si spengono mai. Eppure. Eppure il giovane della Bassa Valle – da poco maggiorenne – non solo è riuscito a raggiungere l’insegna dell’Ariston, ma pure ad entrare nel teatro e a fotografare, abbarbicato su qualche "impalcatura" della complessa scenografia parte di quello che stava succedendo sotto, durante la serata di giovedì del Festival. Nelle sue stories e nelle foto e nei video postati su Instagram si possono notare Gue Pequeno che scende la temibile scala, Tony Effe (di nuca) durante la sua esibizione, il folto pubblico in platea, ma anche le auto scure che in corteo portano i cantanti verso il teatro tra ali di folla osannante e, assai provocatoriamente, camionette della Polizia e gruppi di agenti per strada. Ultima foto: uno spuntino a base di pan carrè, salame e acqua naturale - per rifocillarsi dopo l’impresa o darsi le energie per portarla a compimento, quello non si sa – "apparecchiato" sul coperchio del water di un bagno che a questo punto è lecito immaginare essere uno dei tanti dell’Ariston. La carrellata di immagini è accompagnata da un brano vintage sanremese, l’immarcescibile "Maledetta primavera" e ha una didascalia (la caption) tanto sintetica quanto esaustiva: "nessuna sicurezza". Come dargli torto: lo spiderman valtellinese s’è fatto nuovamente beffa di tutto e tutti e stavolta la sua impresa è arrivata addirittura alla consueta conferenza stampa del mattino che segue ogni serata del Festival, dove la "presa dell’Ariston" da parte di Dedelate, il clamore mediatico che ha suscitato e le evidenti falle del sistema che dovrebbe garantire la sicurezza tanto delle persone sul palco, quanto del pubblico, hanno trovato spazio, ma soprattutto incontrato lo smarrimento dei responsabili cui una giornalista aveva posto la questione. "Che cosa sarebbe successo se il ragazzo anziché lo smartphone avesse avuto con sé una pistola?".
Sara Baldini