FULVIO D’ERI
Cronaca

Detenuti al servizio della città. Lavorando come muratori hanno sistemato il lavatoio

Sondrio, il progetto "Porte aperte" ha permesso loro di uscire dal carcere e darsi da fare. L’assessore ai Servizi sociali: "Un’esperienza che contiamo di replicare con l’aiuto delle aziende".

La Casa Circondariale ha collaborato

La Casa Circondariale ha collaborato

Detenuti del carcere di Sondrio al lavoro per il recupero del lavatoio di Pradella. In continuità con le attività svolte nei tre anni precedenti, in questo 2024, il progetto Porte aperte, promosso nei territori di Sondrio e di Lecco, con il finanziamento della Regione Lombardia, e coordinato dalla Cooperativa Forme, ha attivato un laboratorio sperimentale di giustizia di comunità. Un modo per rendere concreto il reinserimento in società di chi ha sbagliato e sta pagando. Un gruppo di detenuti presso la Casa Circondariale di Sondrio è stato infatti coinvolto in un’attività di pubblica utilità individuata dall’Ufficio tecnico comunale nella riqualificazione del lavatoio nella frazione Pradella inferiore.

Per alcuni giorni, i detenuti hanno lavorato insieme ai dipendenti dell’azienda Della Cagnoletta di Albosaggia, presenti a titolo volontario, utilizzando il materiale messo a disposizione dal Comune di Sondrio, uno dei partner del progetto Porte Aperte. "Si tratta di un’iniziativa di rilevanza sociale, efficace nella sua azione, che vede la collaborazione di pubblico e privato - spiega l’assessore ai Servizi sociali Maurizio Piasini -. Oltre a generare forme di giustizia di comunità, il progetto è stato promosso con l’intento di sensibilizzare il territorio, affiancando nel lavoro di riqualificazione di un bene pubblico persone detenute e cittadini. Siamo riusciti a realizzarlo grazie alla disponibilità dell’azienda Della Cagnoletta e dei suoi dipendenti, con la collaborazione dell’ufficio tecnico comunale e il coordinamento della cooperativa Forme. L’auspicio è che altre aziende si rendano disponibili per poter avviare percorsi lavorativi per i detenuti e recuperare beni comuni". I detenuti e i dipendenti dell’azienda durante le giornate di lavoro hanno condiviso anche il pranzo completando l’esperienza di integrazione.