Como, 18 settembre 2020 - Accompagnato dai due fratelli e dalla sorella, il feretro di don Roberto Malgesini ieri mattina ha lasciato Como, diretto verso Cosio Valtellino, dove oggi alle 17 saranno celebrati i funerali, in forma privata, così come voluto dalla famiglia. La cerimonia si terrà nella chiesa di Sant’Ambrogio a Regoledo, ma sarà anche trasmessa in streaming sul canale YouTube de “Il Settimanale della diocesi di Como”, così da poter essere seguita in diretta.
I fratelli di don Roberto sono arrivati ieri mattina al Sant’Anna, dopo aver ottenuto dalla Procura il via libera alle esequie, e verso le 10 hanno lasciato la camera mortuaria dell’ospedale. Pochi minuti dopo, si sono fermati davanti alla chiesa di San Rocco, nel luogo in cui martedì mattina il sacerdote è stato accoltellato a morte: assieme a un gruppo di persone già presenti in quel momento, tra cui ragazzi stranieri vicini a don Roberto, hanno recitato alcune preghiere. Il piccolo corteo è stato scortato da un gruppo di agenti della Polizia Penitenziaria di Como: anche questa è stata una richiesta giunta dai parenti, consapevoli dell’operato svolto dalla vittima all’interno del carcere Bassone, e del legame che ancora sopravvive con molti detenuti.
Poco prima delle 11, il carro funebre si è avviato verso la Valtellina, lasciandosi alle spalle la città in cui don Roberto aveva passato molti anni della sua vita, in una totale dedizione ai più fragili, e alle persone che hanno perso tutto. Come spiega la stessa Diocesi di Como, "i funerali saranno presieduti dal vescovo, monsignor Oscar Cantoni, e concelebrati, per comprensibili esigenze di spazio, da un ristrettissimo numero di sacerdoti, designati in rappresentanza del presbiterio diocesano".
Ma anche a Como, sabato mattina, è stata prevista una cerimonia in ricordo del sacerdote: "Il presbiterio diocesano – annuncia la stessa Diocesi - le autorità civili e militari e l’intero popolo di Dio sono attesi sabato 19 settembre, alle 9.30, in Cattedrale, a Como, per la Santa Messa di suffragio". Una volta terminate le cerimonie funebri, rimarrà solo il silenzio della sua assenza, soprattutto in quell’angolo di città che è un punto di ritrovo di tanti uomini e donne che vivono in strada. Davanti all’oratorio di San Rocco, ogni giorno si ritrovano persone bisognose o in difficoltà: don Roberto aveva la capacità di riuscire a farli convivere, di gestire le loro rabbie e le piccole liti, ascoltare le ragioni di tutti e mettere pace. Rimane ora da capire se qualcuno sarà in grado di raccogliere la sua eredità, e diventare un punto di riferimento prezioso come lo è stato lui.