Il nome dato al percorso formativo, Belfagor, è inquietante almeno quanto l’eventualità per fronteggiare la quale Asst Valtellina e Alto Lario lo ha organizzato: un’emergenza pandemica causata dalla diffusione di un nuovo virus influenzale ad alta trasmissibilità.
L’iniziativa prevede diverse sessioni e due esercitazioni "multiscenario" nei Pronto soccorso di Sondrio e di Sondalo, la prima delle quali si è svolta ieri nel presidio del capoluogo e ha coinvolto oltre 200 dipendenti. Obiettivo: testare le strutture sanitarie e verificarne la capacità di risposta coordinata. All’ingresso del Pronto soccorso di Sondrio, ben visibile sulla pubblica via, è stato affisso un cartello che informava l’utenza dell’esercitazione in corso e, all’interno, sono stati definiti percorsi separati per i pazienti. Per circa sei ore, medici e infermieri, coadiuvati da volontari della Croce rossa, hanno simulato l’afflusso di persone affette da possibile patologia pandemica per valutare la rapidità di attivazione del piano pandemico locale e la capacità di risposta del Pronto soccorso in termini di riorganizzazione con i relativi percorsi di triage, approvvigionamento di dispositivi di protezione, vestizione e modalità di isolamento in linea con il Piano nazionale e regionale pandemico influenza e con il Piano pandemico operativo locale dell’Asst. "Si tratta di un’iniziativa fondamentale, la prima di questo genere promossa nei nostri ospedali – ha aggiunto Raniero Spaterna, direttore dei Pronto soccorso aziendali - non c’è niente di più utile che testare sul campo il sistema di risposta". Al termine di lezioni frontali, dimostrazioni ed esercitazioni pratiche presso i presidi di Sondrio e Sondalo i partecipanti avranno appreso le nozioni necessarie per una corretta e rapida attivazione del Piano di emergenza interna per il massiccio afflusso dei feriti. Sara Baldini