FEDERICA PACELLA
Cronaca

Le adozioni internazionali si sono ridotte al lumicino. I numeri e le cause della crisi

Negli ultimi dieci anni il numero di coppie richiedenti è crollato. A frenare le richieste la lunghezza della procedura: servono fino a quattro anni.

Adozione, una via sempre più dificile

Continua il calo delle adozioni internazionali: solo 19 le coppie che, nel primo semestre 2023, hanno chiesto l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minorenni stranieri al Tribunale di Brescia, 25 quelle che si sono rivolte al Tribunale di Milano. Numeri analoghi per i minorenni per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia: 19 quelle del Tribunale di Brescia, 26 quelle del Tribunale di Milano nel periodo gennaio-giugno 2023. Il confronto con gli anni precedenti conferma il trend negativo, ormai strutturale. Secondo le relazioni semestrali pubblicate dalla Commissione per le adozioni internazionali, nei primi sei mesi del 2018 le coppie richiedenti erano state 23 al Tribunale di Brescia, 58 al Tribunale di Milano.

Analogo il quadro se si guardano i numeri annuali: 123 le coppie che avevano chiesto l’adozione internazionale nel 2013 al Tribunale di Brescia, 282 quelle del Tribunale di Milano, diventate rispettivamente 29 e 59 nel 2022. La Lombardia resta comunque la regione che, in termini assoluti, registra il maggior numero di coppie richiedenti (18%), seguita dal Veneto (15%) e dalla Campania (10%); le tre regioni insieme cumulano più del 43% delle richieste di adozione del primo semestre del 2023. Per quanto riguarda l’analisi sociodemografica delle coppie, alla data del decreto di idoneità l’età media dei mariti è di 44 anni e quella delle mogli di 42. Alla tappa successiva del procedimento adottivo, ovvero all’autorizzazione all’ingresso del minorenne straniero, le mogli hanno un’età media di 45,6 anni e i mariti un’età media di 47,4 anni.

La motivazione sottostante la richiesta è prevalentemente l’impossibilità di procreazione, che riguarda l’83% delle coppie, mentre per quasi il 9% si è trattato di un’impossibilità generica, non specificata, e per l’8% di desiderio adottivo. Il tempo medio che intercorre tra la domanda e l’autorizzazione all’ingresso è di poco più di 4 anni.