sondrio, 30 maggio 2018 - «Ho visto rotolare un sasso singolo, subito dopo è crollata la frana intera. Siamo stati investiti da una polvere densa, non si riusciva a respirare, sentivamo il sapore di terra in bocca. Ci siamo rifugiati in auto finché si è posata». Eric Oberhammer, addetto alla sicurezza sulla strada, è un testimone del crollo della frana di Gallivaggio, a cui ha assistito ieri pomeriggio, intorno alle 16.30 in zona Castagneto. Ha visto con i suoi occhi la grande massa di detriti che incombeva sulla Valle rotolare, accompagnata da un forte rumore di sgretolamento. Si tira, quindi, un sospiro di sollievo, perché gran parte della massa rocciosa che minacciava gli abitanti della Valchiavenna, è finalmente scesa. Si parla dell’80%.
«È andata bene – afferma a caldo Severino De Stefani, sindaco di San Giacomo Filippo e presidente della Comunità montana Valchiavenna – Le rocce sono state bloccate per la maggior parte dal «vallo», il lavoro fatto per fermare il crollo del materiale è stato quindi efficace. Il santuario e il ponte sono stati investiti da un importante polverone, ma fortunatamente senza danni. Si temeva che il crollo creasse una devastazione. Ma non è stato così. Ora resta da far crollare qualche masso, ma la crisi è rientrata. Possiamo per tornare a respirare». Il Comune che ha subìto i disagi più consistenti in questo periodo è, però, quello di Campodolcino, come spiega il sindaco Enrica Guanella: «Siamo stati sollevati di apprendere del crollo perché buona parte della frana è scesa, però la soluzione non è ancora risolta. I disagi per gli abitanti di Campodolcino ancora si avvertono. Ma il fatto che sia sceso tanto del materiale che era sospeso, accelera il processo. Per cui cominciamo a vedere uno spiraglio in fondo al tunnel. Quindi speriamo in una risoluzione nel breve periodo. Siamo felici si sia salvato il nostro santuario, il cuore della Valle e dei suoi abitanti».
«Si possono escludere grossi danni alle infrastrutture – ha detto Luca Della Bitta, presidente della Provincia – Occorrerà continuare in questo lavoro perché la situazione non è risolta. Ci sono ancora importanti massi sul versante e, quindi, bisognerà capire come evolverà la situazione nelle prossime ore e quali interventi mettere in atto. La frana era in fortissimo movimento da ieri, con valori mai registrati prima, la preoccupazione che scendesse è stata confermata».