di Roberto Canali
L’estate ha fatto bene ai frontalieri italiani che lavorano in Canton Ticino, lievitati a 77.732 l’ennesimo record stabilito nel corso del 2022 con un aumento dell’1,6% rispetto al dato registrato nel giugno scorso quando l’Ufficio Federale di Statistica che si occupa di tenere aggiornato il loro numero ne aveva contati 75.795. La maggior parte delle nuove assunzioni, molte delle quali temporanee, ha riguardato il settore del terziario con particolare riferimento ai bar e alla ristorazione, ma non sono mancati lavoratori italiani che sono stati impiegati in agricoltura e negli allevamenti della Svizzera Italiana. Di sicuro almeno dal punto di vista dell’occupazione si è tornati ai valori precedenti al Covid, con i frontalieri che sono aumentati del 4,2% rispetto al terzo trimestre del 2021.
Il dato del Canton Ticino, dove sono impiegati soprattutto i lavoratori italiani provenienti dalle province di Como, Varese, Lecco e dal Piemonte, in particolare Verbano-Cusio-Ossola, non rappresenta di certo un’anomalia in Svizzera dove gli stranieri che attraversano i confini ogni giorno per recarsi nelle fabbriche, nei negozi o negli uffici sono 374.304. Il loro numero complessivo è aumentato del 5,8% rispetto al 3° trimestre 2021 (e dell’1,3% rispetto al periodo aprile-giugno 2022). Poco più della metà di tutti i frontalieri in Svizzera era domiciliata in Francia (55,7%), mentre il 24% e il 17,1% rispettivamente in Italia e in Germania. Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri è aumentato da circa 322.000 nel 3° trimestre 2017 a 374.000 nel 3° trimestre 2022, il che corrisponde a un incremento del 16,3%.
Se un tempo i lombardi che andavano a cercare fortuna oltreconfine trovavano lavoro nell’edilizia e nell’industria oggi la maggior parte delle offerte arriva dal terziario e dal mondo delle professioni. Sono frontalieri molti medici e manager che spesso però, per poter ottenere ulteriori promozioni all’interno delle aziende in cui sono impiegati, si sentono chiedere di prendere la cittadinanza svizzera. Un dilemma non semplice da risolvere per molti di loro specie negli ultimi mesi in cui lavorare oltreconfine è diventato ancor più conveniente grazie al super franco che ormai cambia alla pari o addirittura al di sopra della moneta europea.
Il contrario di ciò che avviene in Italia dove gli stipendi sono bloccati da anni e l’inflazione è ormai arrivata in doppia cifra. Un motivo in più per mollare tutto e tentare la fortuna in Svizzera, almeno per chi vive a ridosso della fascia di confine.