ROBERTO CANALI
Cronaca

Frontalieri tassati due volte: "Pronti a presentare ricorso contro il contributo sanità"

Dopo le proteste chiedono l’intervento della Corte Costituzionale. Il sindacato: "Gli stipendi dei lavoratori sono imponibili solo in Svizzera"

La dogana di Villa di Chiavenna La nuova trattenuta per i frontalieri varia tra il 3 e il 6% del salario netto

La dogana di Villa di Chiavenna La nuova trattenuta per i frontalieri varia tra il 3 e il 6% del salario netto

Sondrio – Dopo manifestazioni di protesta e gli appelli alla politica sono pronti ad adire le vie legali, attraverso un ricorso alla Corte Costituzionale, i sindacati dei frontalieri da mesi sul piede di guerra contro il “Contributo al sistema sanitario nazionale“ che per loro è una vera e propria tassa. "Come noto nella Legge di Bilancio 2024 è stato inserito il contributo al Sistema sanitario nazionale malgrado avessimo concluso un iter molto lungo durato anni con la nuova imposizione fiscale - spiega Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale per la Cgil - In quella legge c’era la salvaguardia dei vecchi frontalieri, prima dell’entrata in vigore della nuova legge e c’era l’applicazione per i nuovi rapporti di lavoro. Questa norma di legge è vigente a partire dall’inizio dell’anno, ma ha bisogno di un decreto, un accorto o un’intesa attuativa per essere applicata".

Una trattenuta variabile tra il 3 e il 6% del salario netto, anche se la percentuale esatta sarà stabilita dalle regioni: Val d’Aosta e Trentino che essendo a statuto speciale hanno una fiscalità propria rispetto allo Stato, e Lombardia e Piemonte che invece sono a regime ordinario. «Abbiamo chiesto di sospendere il contributo, ma non abbiamo avuto nessuna risposta - prosegue Augurusa - Abbiamo chiesto un parere legale a un pool di esperti, per sottolineare quelli che per noi sono profili di incostituzionalità. Riguardano il tema del diritto universale alla salute (art.32 della Costituzione), la discriminazione tra cittadini italiani ed europei, la doppia imposizione e il mancato rispetto degli accordi internazionali. Adire alla corte non è solo prerogativa dei lavoratori, ma anche delle singole regioni se ravvisano una violazione degli interessi propri. È possibile per i rappresentanti di interesse, ovvero le organizzazioni sindacali e i singoli lavoratori e le lavoratrici quando la legge viene attuata". Sul tema della doppia imposizione il dibattito gira attorno alla definizione di contributo.

«In questi ultimi anni la Corte Costituzionale ha chiarito che indipendentemente dal nome la fattispecie in questione integra un’imposta sul reddito che i lavoratori frontalieri pagano già alla fonte. Quindi non è un contributo, ma una tassa. Nell’accordo internazionale si chiarisce che gli stipendi dei lavoratori sono imponibili solo in Svizzera proprio per evitare la doppia imposizione".