FULVIO D’ERI
Cronaca

Il ghiacciaio Fellaria star dei social e l’assalto di influencer e cacciatori di selfie: “Serve il numero chiuso”

Valmalenco, l’allarme delle guide alpine: caos in vetta, va ridotto l’accesso al lago da cartolina. Crisi climatica e ambiente fragile, il gigante si sta “sciogliendo“. “Escursionisti impreparati”

Sondrio - La montagna disincantata. L’olimpo dei selfie. In epoca di influencer e video virali le Alpi sono sempre più affollate e, per questo, pericolose. Si scalano le cime per compiacere e conquistare i follower. La “spettacolarizzazione“ del paesaggio da cartolina ha un protagonista assoluto in Lombardia: il Fellaria, ghiacciaio della Valmalenco che, più di altri, si sta ritirando a causa del cambiamento climatico. Suo malgrado appare in migliaia di scatti che l’hanno trasformato in breve tempo in una meta fascinosa e imperdibile. In passato c’è chi si è avventurato addirittura sulla precaria arcata di ghiaccio che lo fa assomigliare, complice il lago su cui si affaccia, a un piccolo Perito Moreno delle Alpi. Magia della natura in un ambiente delicatissimo.

“Di fronte all’assalto dei turisti, la semplice eliminazione del ponte sul torrente ablatore consentirebbe almeno il recupero dell’ostacolo naturale e quindi un accesso sensato, proporzionato alla delicatezza dei luoghi”. Michele Comi è una guida alpina, osservatore privilegiato (e preoccupato) dello show virtuale ad alta quota. Dice: levando il ponte, la strada impervia scoraggerebbe almeno i cacciatori di selfie (poco preparati ad affrontare i rischi) e consentirebbe un’esperienza sostenibile a quanti sono “in possesso di conoscenze escursionistiche di buon livello”.

I dubbi e gli allarmi delle guide alpine sono tema di dibattito da tempo in Valmalenco. Come difendere il fragilissimo Fellaria? E insieme: come proteggere i turisti inesperti da loro stessi? Giusto un anno fa due amiche – Rosa Corallo e Veronica Malini – morirono nel torrente che nasce dal ghiacciaio per salvare il cane che stava annegando: un dramma che ha lasciato aperti molti interrogativi sulla sicurezza dei luoghi in un contesto così precario. Ecco allora le ipotesi: provvedimenti restrittivi, numero chiuso, limitazioni, ticket d’ingresso.

“Il Fellaria è purtroppo diventato una star dei social: c’è troppa gente. Ma sarebbe sbagliato introdurre misure drastiche. Meglio ristabilire il senso del limite. Il problema è a monte, a proposito: la montagna va “spiegata“ a scuola. Chi frequenta le vette deve avere la preparazione atletica, tecnica e culturale adeguata. E poi: i professionisti (o presunti tali) potrebbero evitare di portare comitive nei giorni di festa e, in generale, nei fine settimana in piena estate. È necessario diluire gli accessi nei periodi feriali e meno caotici”. Non mancano i cartelli informativi lungo i sentieri che portano al Fellaria: il problema è farli leggere. “I cacciatori di selfie li ignorano”.

La salute del ghiacciaio malenco non è affatto buona: solo nel 2023 il Fellaria ha perso altri 8 metri di spessore. “Tra qualche anno lo spettacolo naturale più fotografato, la grotta di ghiaccio, potrebbe sparire”. Avviso agli influencer: la crisi climatica non è un buon motivo per affrettarsi, anzi.