C’erano una volta i giardini Sassi, pieno centro di Sondrio, meta di mamme con i bambini, cornice di chiacchiere tra anziani e pause pranzo al sole degli impiegati dei tanti uffici della zona. Da più di un anno questi frequentatori sono spariti, letteralmente allontanati dalle cattive abitudini di un gruppo di persone che nelle panchine attorno alla fontana centrale bivaccano, bevono e sporcano. Non solo: quando l’alcol trangugiato supera il livello di guardia, diventano pure molesti. Ne ha fatto esperienza, suo malgrado, anche Pietro Ciapponi (nella foto), titolare del bar situato in via Piazzi proprio di fronte ai giardini. "Sono stato aggredito e pure minacciato di morte – racconta – da uno dei tanti vagabondi che ormai hanno preso il controllo dei giardini. Non rappresento un caso isolato e francamente non se ne può più, siamo in tanti a pensarlo" . Pietro ha 28 anni ed è il capitano della RF Com, la squadra di rugby di Sondrio. Il fisico per reagire a un’aggressione l’avrebbe. Invece no, ha preferito denunciare regolarmente quanto accaduto e dare vita a una raccolta firme per arrivare a segnalare la situazione al Questore.
Le sottoscrizioni non si sono fatte attendere già nel corso della prima giornata e chi volesse aderire può passare ogni giorno da mattina a tarda sera al Bar Tourist. "I giardini Sassi sono diventati una bolla extraterritoriale alla legge, un’oasi di degrado nel cuore del capoluogo – dice Pietro –. Il mio appello è rivolto a tutti coloro che, come me, vorrebbero che tornassero ad essere ciò che erano prima, per il riprendere il controllo dei “nostri“ giardinetti".
Sara Baldini