Caspoggio, 26 settembre 2024 – “Siamo sospesi, non vogliamo disperare, ma è anche vero che i giorni passano e di lui non si hanno più notizie. Potrebbe essergli successo di tutto. Potrebbe essersi allontanato volontariamente, essere salito su un treno chissà per dove, avere avuto un malore”.
A parlare è don Nicholas Negrini, nipote del 56enne Gilberto Bracelli, originario di Caspoggio dove ancora vivono l’anziana madre e una sorella. In paese la preoccupazione è ormai diventata angoscia pura per le sorti dell’uomo che da una quindicina d’anni abitava in Svizzera a Novaggio, Canton Ticino.
“Mio zio è una persona riservata, come peraltro gran parte dei componenti della nostra famiglia, dunque nessuno di noi sa bene come vivesse oltreconfine, né chi frequentasse”, continua don Nicholas, che a propria volta ha lasciato la Valmalenco ed è Maestro della Cappella musicale del Duomo di Como.
“Attualmente zio Gilberto risulta disoccupato, ma ha lavorato per molti anni come cuoco e tra una stagione e l’altra ha svolto anche altri lavoretti. In Valmalenco ultimamente non tornava spesso, però tutti lo conosciamo e gli vogliamo bene, dunque la sua scomparsa nel nulla, è il caso di dirlo, ha colpito molto i convalligiani”. Foto e caratteristiche di Gilberto Bracelli (corporatura normale, altezza 1 metro e 65, occhi castani, capelli bianchi e l’abbigliamento – pullover verde acqua e jeans – che aveva lunedì 16 settembre) sono stati diffusi dalla Polizia cantonale, ma si possono trovare anche sul sito ufficiale di “Chi l’ha visto?”, la popolare trasmissione televisiva del mercoledì in onda su Rai Tre, condotta da Federica Sciarelli.
“Se lo zio si è allontanato in treno in stato confusionale, è possibile anche che si trovi in un’altra regione: più la sua foto circola, più ci sono possibilità che qualcuno segnali di averlo notato”, si augura don Nicholas. In effetti l’ipotesi che Gilberto Bracelli sia salito su un treno è piuttosto verosimile, perché le sue tracce si perdono definitivamente proprio martedì 17 settembre alla stazione ferroviaria di Luino (Varese), dove si trovava dopo essersi allontanato dall’ospedale della cittadina lacustre nel quale risulta sia stato ricoverato il giorno precedente, quello della scomparsa da Novaggio.
Il caspoggino appariva in stato confusionale e con delle ferite al capo, sarebbe senza documenti, ma ai Carabinieri che glieli hanno chiesti ha fornito le proprie generalità. A casa però quel giorno non è tornato, né ha dato notizie ai familiari. Non ha con sé neppure il cellulare. “Non sappiamo davvero che cosa pensare – conclude il nipote sacerdote – È quasi impossibile pensare che una persona possa scomparire così, la paura che gli sia successo qualcosa di molto brutto è tanta”.
Per comunicazioni, la Polizia cantonale aveva lasciato il numero telefonico 0848 25 55 55.