I soldi derivanti dallo sfruttamento delle acque ritornano sul suolo valtellinese ma pochi vengono usati per finanziare opere per la sicurezza e la manutenzione del territorio mentre molte vengono impegnati in opere non prioritarie. Questa l’opinione del comitato idroelettrico di Sondrio del Coordinamento nazionale del Grande idroelettrico all’indomani della comunicazione della destinazione dei 5 milioni di euro frutto dei canoni idroelettrici. "Mediamente la provincia di Sondrio con i sui impianti idroelettrici produce 5 milioni di Mwh – ricordano dal sodalizio -. Questo significa che, se i 5 milioni di Mwh li moltiplichiamo per un Pun (Prezzo unitario nazionale) medio annuo che è stato di 127,2 euro/Mwh nel 2023, i concessionari hanno introitato 636 milioni. Se poi pensiamo che i 75 milioni si riferiscono ai canoni riscossi nel 2023 e ricalcolati sul prezzo dell’energia 2022 bisogna fare i conti con Pun medio di 303 euro/Mwh. Verosimilmente i guadagni sono molto maggiori. Se consideriamo che negli ultimi 40 anni nel comparto idroelettrico abbiamo perso mille posti di lavoro, aver portato a casa 75 milioni non è un gran successo". E ancora: "Siamo scandalizzati nel constatare che molte risorse dei canoni idroelettrici siano stati investiti, per esempio, per implementare la regia unica per la promozione turistica, “l’opera lirica olimpiadi“". Il sodalizio chiede più cura del territorio: "Per fare un esempio, alla pulizia dei fiumi viene stanziata la ridicola cifra di soli 100.000 euro. È uno scandalo". F.D’E.
Cronaca"I soldi frutto delle acque devono curare il territorio"