MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Il caso dello smaltimento rifiuti. Diciassette i rinviati a giudizio

Livigno, fra i nomi quelli dell’attuale primo cittadino Remo Galli e del suo predecessore

Il caso dello smaltimento rifiuti. Diciassette i rinviati a giudizio

Dovranno rispondere, a vario titolo, di accuse molto pesanti, dal falso in atto pubblico all’intromissione abusiva in sistemi informatici, dalla corruzione per l’esercizio della funzione, passando per il peculato e la rivelazione di segreti d’ufficio per arrivare, addirittura, all’associazione a delinquere e all’attività organizzata per il traffico di rifiuti, il reato che si contesta alle ecomafie. Si è svolta martedì a Milano l’udienza preliminare relativa all’inchiesta della Squadra Mobile di Sondrio e dalla GdF, diretta dalla Dda per il presunto traffico di rifiuti smaltiti illegalmente. L’indagine (scattata dalle rivelazioni di una “gola profonda“ fra i vigili) aveva portato, nel luglio 2022, all’applicazione della misura dell’interdizione dai pubblici uffici per 9 mesi per il comandante della Polizia Locale, Cristoforo Franzini, difeso dall’avvocato Francesco Romualdi e da tempo rientrato in Comune ad altro incarico. Nel mirino anche l’attuale sindaco, Remo Galli, difeso dall’avvocato Roberto Losengo di Milano; il predecessore Damiano Bormolini, assistito dall’avvocato Stefano Di Pasquale; e l’assessore con delega ai rifiuti, Christian Pedrana, che ha scelto due legali di Roma, Stefano Ascioni e Marco Di Giovine. Per i 4 fu chiesto dai Pm, Francesco De Tommasi di Milano (lo stesso del caso Pifferi) e Marialina Contaldo della Procura di Sondrio, addirittura il carcere, richiesta non accolta dal Gip.

Il giudice li ha rinviati a giudizio, con altri 13 dei circa 60 indagati; la posizione degli altri è stata stralciata. Oltre all’ex comandante e agli amministratori, tra i 17 rinviati a giudizio agenti della Locale e commercianti. Secondo l’accusa, dal 2007 in poi gli esercenti avrebbero smaltito 18 tonnellate di rifiuti, soprattutto elettrici ed elettronici, senza rispettare la normativa che prevede di affidarsi agli operatori autorizzati, ma conferendoli alla discarica Val Viera, dedicata ai rifiuti non speciali. Lo avrebbero fatto grazie all’appoggio di Franzini e di altri agenti, che addirittura raccoglievano e portavano con le auto di servizio i rifiuti nella piazzola. Questo - secondo l’accusa - per garantire un risparmio agli esercenti, che si sdebitavano con regali come formaggi, salumi, profumi. Gli avvocati (oltre ai già citati, Marina Cotelli, Nicola e Paolo Marchi, Ernesto Confortola, Davide Dei Cas, Renzo Pinos, Gloria Urbani) hanno cercato di smontare le accuse in 4 ore. "Ci siamo fidati delle indicazioni dei pubblici amministratori" la difesa dei commercianti. Ma il Gup in 15 minuti ha deciso per il rinvio a giudizio in blocco. Il processo inizia a Sondrio il 7 maggio.