L’inchiesta della Procura di Sondrio, per fare piena luce sull’incendio doloso del 16 settembre al capannone di Castione in affitto da un paio d’anni alla società Work Safety Spa con uffici nel capoluogo valtellinese, continua a fare passi avanti. Dopo gli arresti, effettuati lo scorso 28 settembre degli esecutori materiali Massimo Dato, 51 anni, e del coetaneo Tiziano Pedone, e del presunto fiancheggiatore 46enne Marco Crocenzi, tutti residenti a Milano, l’altro giorno sempre i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sondrio hanno arrestato a Corsico (con il supporto dei militari della locale Compagnia) il presunto mandante del rogo, ossia il 62enne Leonardo Petrachi. Anche Petrachi, originario della provincia di Taranto, ma da tempo trapiantato nel grosso centro dell’hinterland milanese, è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal gip Fabio Giorgi e rinchiuso a San Vittore, come i precedenti 3 fermati e nel frattempo scarcerati: avrebbe promesso una somma di denaro agli incendiari. Interpellato ieri sugli ultimi sviluppi dell’indagine, il procuratore Piero Basilone non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, alla luce anche del fatto che Petrachi deve essere ancora ascoltato nell’interrogatorio di garanzia, non ancora fissato. Mentre l’imprenditore Andrea Taurino, titolare della Safety, resta sottoposto all’obbligo di dimora nell’ambito dell’indagine della Squadra Mobile per una presunta truffa: l’istanza di revoca della misura non è stata accolta. Mi.Pu.
CronacaIl mandante in attesa di interrogatorio