ROBERTO CANALI
Cronaca

Il nodo Bione agita il Consiglio. Il piano da venti milioni è lontano dalle disponibilità

Il progetto per rinnovare il centro sportivo di Lecco presentato in commissione. L’assessore: "L’alternativa è che venga fatto dall’amministrazione con i tempi che conosciamo".

Il nodo Bione agita il Consiglio. Il piano da venti milioni è lontano dalle disponibilità

Il “nodo“ Bione non è ancora arrivato al pettine. Nonostante la richiesta agli imprenditori di elaborare un progetto meno oneroso per la sistemazione dell’area sportiva, la richiesta di 20 milioni di euro sembra ancora lontana dalle disponibilità di Palazzo Bovara. Il piano di fattibilità tecnico-economica è stato presentato in commissione dal pool di aziende Tipiesse, Bcc Leasing gruppo Iccrea, P&G Partecipazioni & Gestioni, Myrtha Pools e A&Europe, Enpower, J+S Architecture & Engineering. Siccome la richiesta era di ridurre i costi, non è stata presa in considerazione tutta l’area sportiva di oltre 96mila metri quadri, ma meno della metà (40mila) escludendo quindi la piscina, il palazzetto, il campo uno, la pista di atletica, le torri con gli impianti di illuminazione e il rettifilo.

Il progetto prevede un nuovo ingresso al posto dell’attuale campo due e un edificio da realizzare nel campo tre con tre piscine: una da 25 metri da 8 corsie, due più piccole da 10,7 metri. A questo vanno aggiunte una tribuna da 97 posti, due sale fitness e un palazzetto omologato per basket, pallavolo e calcetto con lo spazio per 233 spettatori. Per il palazzetto la proposta presentata prevede le sole spese di progettazione. In aggiunta è previsto un edificio polifunzionale di 800 metri quadrati su due piani con gli spazi per le associazioni sportive, una piscina scoperta divisa in tre aree, un campo da calcio in erba sintetica al posto del campo quattro, un campo a 11 in erba al posto del campo cinque, mentre i campi da tennis e da calcetto verrebbero demoliti per lasciare il posto a tre campi coperti da padel. Il costo del progetto è di 17,6 milioni e comprende la sistemazione del parcheggio, più 3,2 milioni per la bonifica.

I privati sono pronti a sostenere le spese, ma il Comune dovrebbe versare 5 milioni dopo il collaudo e impegnarsi a pagare 637mila euro l’anno per vent’anni. "Prima di qualsiasi decisione è necessario fare delle verifiche, perché c’è il rischio che l’Arpa non dia i permessi necessari in base alle nuove normative - ha detto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco - Inoltre trovarsi la cifra di tre milioni ha senso, a quel punto l’amministrazione se lo sistema da sé. Noi paghiamo l’intervento e gli diamo la gestione per 20 anni, senza contare che non si sa che ne sarà della parte esistente non presa in considerazione dall’intervento. Mi sta a cuore che il centro venga riqualificato ma non a tutte le condizioni".

Dubbi sui costi e la sostenibilità economica del progetto sono stati espressi anche dal resto delle opposizioni che hanno invocato un piano B.

"Se decidiamo di non percorrere questa strada l’alternativa è che tutto venga fatto dall’amministrazione comunale con i tempi che conosciamo - ha replicato l’assessore allo Sport, Emanuele Torri - Non mi preoccupa l’investimento o il canone anche se la proposta va migliorata. Consideriamo che oggi il centro sportivo sta funzionando perché l’amministrazione contribuisce economicamente per tenere aperto: solo lo scorso anno abbiamo messo 400mila euro".