MILLA PRANDELLI
Cronaca

Il Parco dello Stelvio ai turisti: " I baby cervi e caprioli non sono peluche. Dovete stare alla larga"

A tutti gli escursionisti viene chiesto di non toccare i piccoli ungulati

I Forestali con il cane Senna

I Forestali con il cane Senna

Bormio (Sondrio), 3 giugno 2024   Appello della Direzione del Parco dello Stelvio, versante lombardo. A tutti gli escursionisti viene chiesto di non toccare i piccoli ungulati. "I piccoli di cervo e capriolo non sono peluches – dice il direttore del Parco dello Stelvio, Franco Claretti –. Non vanno umanizzati e tantomeno adottati per poi magari rilasciarli in natura, dove si troveranno a non sapersi nutrire come accaduto all’ultimo cervo che abbiamo recuperato, curato e affidato al recinto faunistico di Pezzo di Ponte di Legno, dove abbiamo caprioli, camosci e altri animali che le persone trovano e poi ci consegnano, quando va bene. Non si deve interferire con il delicato ciclo della natura. Il Parco deve intervenire quando qualsiasi animale malato viene segnalato: dai cuccioli ai grandi predatori. Un’altra cosa è importante. Nei parchi i cani vanno tenuti sempre al guinzaglio". Mai avvicinarsi ai cuccioli dunque né accarezzarli, perché l’odore estraneo potrebbe fare allontanare la madre. "E se riteniamo ci sia un pericolo – sottolinea Claretti – avvisiamo i carabinieri forestali o chi di dovere".

Intanto i Forestali di Temù e Ponte di Legno con l’Unità Antiveleno di Lecco e l’aiuto di un ricercatore della Statale di Milano hanno svolto una ricerca accurata del lupo ferito immortalato da un fotografo il 18 maggio, possibile vittima di bracconaggio. Senna, il cane addestrato per la ricerca molecolare, ha cercato invano. In Valfurva trovata una carcassa di cervo, probabile preda di lupi. L’associazione Difesa rurale chiede di chiarire.