ROBERTO CANALI
Cronaca

Il progetto Idrostelvio: Statale e Politecnico studiano la “banca dell’acqua” del Parco Nazionale

Bormio, monitoraggio per studiare la fusione del ghiaccio attraverso una rete di stazioni. Sotto osservazione il 92 per cento della superficie della massa glaciale

Grazie a sensori ad alta tecnologia e alla raccolta di dati meteorologici è possibile comprendere meglio come l’acqua, ghiaccio e la neve interagiscono

Grazie a sensori ad alta tecnologia e alla raccolta di dati meteorologici è possibile comprendere meglio come l’acqua, ghiaccio e la neve interagiscono

Bormio (Sondrio) – Uno dei segreti meglio custoditi del Parco Nazionale dello Stelvio è quello legato alla fusione dei suoi ghiacciai e i suoi nevai che alimentano i fiumi e i torrenti a valle, rappresentando una “banca dell’acqua” anche per l’agricoltura e le attività dell’uomo. Dal 2010 Università Statale di Milano e Politecnico hanno lanciato il progetto Idrostelvio per monitorare e studiare l’acqua di fusione attraverso una rete di stazioni idrometriche dislocate nelle valli più importanti del Parco.

Grazie a sensori ad alta tecnologia e alla raccolta di dati meteorologici, è possibile comprendere meglio come l’acqua, la neve e il ghiaccio interagiscono, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse idriche, per il presente e per il futuro. L’obiettivo principale è quello di monitorare e quantificare la risorsa idrica totale derivante dalle varie componenti del ciclo idrologico (acqua, neve e ghiaccio) nell’area del Parco, sia per la salvaguardia di questo patrimonio, sia per possibili studi ecologici e inerenti gli ecosistemi.

Le prime due stazioni idrometriche sono state posizionate nel 2010 nella Valle del Gavia: una sul torrente Cedéc e una sul Frodolfo, a valle della traversa dei Forni. Successivamente la rete è stata integrata con installazioni sul Braulio, con l’aggiunta della stazione di Gavia Valle e l’integrazione sul Frodolfo con le stazioni di Frodolfo Monte e Rosole Branca.

Le undici stazioni permettono di monitorare quattro delle più importanti valli, per un totale pari al 32% dell’area protetta. Per quanto riguarda invece la superficie glacializzata, la percentuale monitorata sale al 92%. Il 6% della superficie del Parco dello Stelvio è interessata da apparati glaciali. Nel catasto del 2007 sono stati censiti 82 ghiacciai con una superficie media di 0.37 chilometri quadrati. “L’area del Parco è di grandissima rilevanza perché contiene gran parte dei ghiacciai e nevai dell’alta Valtellina”spiegano gli studiosi che da anni sono impegnati nelle ricerche.