Hanno scelto il giorno consacrato al turismo per manifestare il loro dissenso al progetto del Comune di chiudere con un cancello l’ex chiesa di San Francesco, ritornata un rifugio per i senza fissa dimora da quando si è concluso il “Progetto emergenza freddo“. Domenica un centinaio di persone hainvaso, pacificamente, il chiostro “stendendo“ a dei fili tirati tra le colonne dei cartelli con gli slogan indirizzati a sindaco e amministrazione: "Il vero degrado è cancellare i poveri", ma anche "Dormitorio permanente subito" quello che a Como le associazioni chiedono da almeno 5 anni.
"L’amministrazione di Como, che dovrebbe rispondere al bisogno reale di riparo, accoglienza e assistenza, decide di blindare i luoghi in cui si rifugiano i fragili - ha spiegato Annamaria Francescato, portavoce di Como Senza Frontiere -. Il Comune, che dovrebbe essere l’istituzione più vicina ai cittadini, deve esserlo per tutti, sia per coloro che qui sono nati sia per coloro che hanno attraversato il deserto, i lager libici e il mare per arrivare a Como. Un sindaco che propone di impedire alle persone di avere un riparo per la notte è qualcuno che usa la guerra ai poveri come carburante per ottenere consensi, ma che null’altro ha da proporre per risolvere i problemi sociali. Spetta al sindaco, alla Giunta, al Consiglio comunale il compito di agire per la coesione sociale e trasformare la città che è già multietnica in multiculturale". Hanno partecipato anche Arci, Como Accoglie, Supporto Attivo, Verdi, Sinistra italiana, Rifondazione, Giovani comunisti, Unione popolare, Anpi e rappresentanti delle parrocchie. R.Ca.