REDAZIONE SONDRIO

In silenzio con il magistrato durante l’interrogatorio

Dopo mezz’ora l’uomo si è costituito facendo ritrovare le lame utilizzate

AGNOSINE (Brescia)

Omicidio aggravato dall’uso delle armi. Questa la contestazione mossa per ora dai carabinieri e dal pm Carlotta Bernardini a Paolo Vecchia, il 52enne di Sabbio Chiese che ieri mattina poco prima delle 8 ha ucciso a coltellate la moglie, Giuseppina Di Luca, da cui si stava separando. L’uomo, un addetto alle Acciaierie Valsabbia, ha aggredito la ex, operaia alla ditta Cominotti, nel garage dell’appartamento di Agnosine dove lei si era trasferita con una delle due figlie, colpendola ripetutamente al torace e di spalle.

Nemmeno mezz’ora dopo i fatti l’autore si è costituito, e ha fatto ritrovare le lame – un coltello e un pugnale – che aveva riposto su un mobile nel suo appartamento, senza nemmeno cercare di nasconderle. Arrestato in semiflagranza, è stato convocato in caserma dal magistrato per l’interrogatorio ma è rimasto in silenzio. Procura e carabinieri in queste ore stanno ascoltando i familiari – a cominciare dalle due figlie della coppia, 21 e 24 anni – e le persone vicine per ricostruire gli antefatti della violenza. E capire se si è trattato di un delitto d’impeto, oppure premeditato. Disposta l’autopsia. Beatrice Raspa