FULVIO D’ERI
Cronaca

Incidenti sulle piste da sci: “Tra la ressa e i “fenomeni”, a mancare è il rispetto”

La voglia di montagna post-Covid ha attirato sugli impianti sempre più utenti e aumentano anche scontri e infortuni. Anche gravi, a volte gravissimi

Polizia in azione sulle piste da sci

Polizia in azione sulle piste da sci

Sondrio – C’è chi non rispetta la precedenza e chi va troppo veloce, chi è spericolato anche in mezzo a una discesa affollata e chi in caso di incidente è pronto a darsela a gambe. C’è di tutto sulle piste da sci, ma soprattutto ci sono sempre più appassionati: la voglia di montagna post-Covid ha attirato sugli impianti sempre più utenti e, se le statistiche hanno un senso, aumentano di conseguenza anche scontri e incidenti. Anche gravi, a volte gravissimi.

Chi se ne intende di sport e discese è Gianni Galli, maestro della scuola sci e snowboard Centrale di Livigno, una delle principali stazioni lombarde e italiane: “Sulle piste, da sempre, c’è gente spericolata, e il più delle volte il problema maggiore è l’alta velocità. Non vedo troppe differenze rispetto al passato, comunque, anche se posso dire che alcuni sciatori provenienti dall’Est Europa, che sciano peraltro molto bene, sono per così dire un po’ scalmanati”.

E se è vero che “negli ultimi anni c’è da segnalare una maggior attenzione generale alla sicurezza, con il casco che viene ormai indossato anche da molti adulti (è obbligatorio solo per i minorenni, ndr), l’aumento degli incidenti che si registra è dovuto, principalmente, all’incremento del numero di utenti delle piste rispetto a qualche tempo fa. Le norme ci sono, piuttosto chiederei una maggior presenza delle forze dell’ordine che sono un deterrente davvero importante”. La differenza la fanno quindi “attenzione e rispetto”, a iniziare dal tenere “una velocità adeguata alle proprie capacità” e prestare “molta attenzione agli altri sciatori: senso civico e rispetto sono fondamentali anche se, troppo spesso, vengono a mancare”.

E dove il senso civico non arriva, tocca alle forze dell’ordine intervenire con multe o denunce. Anche quest’anno, infatti la Polizia di Stato è presente nelle stazioni sciistiche ad alta densità turistica con il “servizio di sicurezza e soccorso in montagna”. In Valtellina, ad esempio, dove ci sono alcune delle più rinomate stazioni sciistiche italiane, tra le quali Livigno e Bormio che tra un annetto ospiteranno alcune delle principali gare delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, nei sei distaccamenti di Aprica, Bormio, Chiesa in Valmalenco, Madesimo, Livigno e Cima Piazzi, a Valdidentro, il personale è impiegato 7 giorni su 7. E sta lavorando come non mai.

Questa stagione, iniziata lo scorso dicembre, ha già infatti fatto registrare un boom di incidenti: 877 sui 646 dell’intera stagione scorsa. I multati sono in prevalenza per eccesso di velocità in pista, a seguire quelli per la mancanza di copertura assicurativa (dal gennaio 2022 è obbligatoria per praticare sport sulle piste, con esclusione di quelle riservate allo sci di fondo, e la si può sottoscrivere all’atto dell’acquisto dello Skipass). Poi c’è il capitolo incidenti vero e proprio: quest’anno sono stati, solo in Valtellina, ben 120.