MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Insieme all’aria aperta Fra passeggiate e cultura a Tartano è Grestmania

I giovani degli oratori da tutta la Lombardia per attraversare il Ponte nel Cielo e immergersi nel parco delle Orobie sui sentieri intitolati a suor Laura.

Insieme all’aria aperta Fra passeggiate e cultura a Tartano è Grestmania

di Michele Pusterla

La convenzione del passaggio gratuito data dal Ponte nel Cielo per Gruppi Oratoriali che abbina le passeggiate sui percorsi di suor Laura funziona a meraviglia in Val Tartano. L’estate è stata caratterizzata da una ventina di Grest arrivati da tutta la Lombardia con pullman che dapprima si sono recati nella bella Val Lunga per solcare i sentieri restaurati e visitare le contrade con le architetture rurali e la chiesetta della Piana definita a ragione un gioello del Barocco Alpino. Sempre qui si è letteralmente ravvivato il Museo del Legno che ora è visitato da frotte di scolaresche e ragazzi che ridanno vita e interesse al borgo che ben li accoglie.

Al ritorno si fermano a Campo per un passaggio riservato gratuito sulla passerella tibetana dei record e per una visita alla santella restaurata in contrada Cantone che ha un affresco dedicato alla beata che guarda verso Tartano unendo nello sguardo i due paesi. Dalla vista spettacolare del ponte si intravvede Villatico dove la suora era nata e aveva vissuto la sua giovinezza, ma è in Val Tartano che tra i parenti e valligiani nacque la vocazione e come diceva lei al tempo e con fierezza: "Mi sòo na tartanòla". Renato Bertolini presidente del Consorzio Pustaresc racconta di questa bella idea nata da una semplice telefonata con Stefano Mainetti, nipote della beata che ha fatto da capofila alla realizzazione dei sentieri curati da un’opera di volontariato locale che aveva visto unirsi gruppi, persone della valle e di fuori messi insieme spontaneamente dai messaggi di amore e perdono che suor Laura aveva dato ad esempio con il suo tragico sacrificio. "Mi sono fermato a chiacchierare con Leila e Vittorio del Rifugio Pirata nella contrada Arale in fondo alla Val Lunga per capire se queste iniziative aiutano veramente i territori montani. C’è la conferma e questo dà sprone a continuare nel sostenere il turismo che è diventato vero motore di sostegno e futuro alla montagna, un turismo lento e alla ricerca di angoli sconosciuti - dice Bertolini -. La gentilezza giapponese di Kataoka Leila, a cui ha passato il testimone del rifugio Vittorio che lo ha costruito, qui regna ed è di casa e smussa un po’ la diffidenza di noi montanari verso le novità insegnandoci un po’ di vera accoglienza". Si comprende ora come sia possibile e semplice combinare la visita al Ponte nel Cielo e immergersi nel cuore delle Orobie e per chi ha gambe buone, salire in poco più di un’ora e mezza nell’anfiteatro naturale dei fiabeschi laghetti dell’alpe Porcile. Ponte nel Cielo, un ponte che unisce non solo sponde opposte ma paesi e culture diverse.