Piena solidarietà alla collega, letteralmente coperta di attacchi, quando non insulti veri e propri, sui social media e ferma condanna di "qualsiasi forma di violenza, offesa o intimidazione rivolta agli avvocati, sia nel contesto professionale che personale". Non si è fatta attendere la reazione dell’Ordine degli avvocati di Sondrio, presieduto da Paolo Tarabini (nella foto), e dal suo Comitato pari opportunità di fronte a quanto capitato a Manuela Mauro, legale di fiducia dei tre ragazzi marocchini fermati la settimana scorsa con l’accusa di essere gli autori di almeno quattro dei sette furti in alcune farmacie. I giovani, senza documenti e senza fissa dimora, si trovano alla casa circondariale di Sondrio, ma secondo l’avvocato Mauro questa non sarebbe per loro la soluzione adeguata perché, nonostante l’esame radiologico effettuato ai tre dopo la cattura - la cosiddetta prova del polso finalizzata a stabilire l’età ossea - ne abbia certificato con un certo margine di sicurezza la maggiore età, il legale è convinto che in realtà così non sia e proprio per questo, subito dopo l’udienza di convalida dei fermi e della custodia in carcere della scorsa settimana, ha comunicato che si sarebbe mossa anche attraverso il Consolato del Marocco per ottenere i loro certificati di nascita.
"Se fosse confermata la minore età, pagheranno per quel che hanno fatto, ma in un carcere minorile oppure ai domiciliari, ma in una struttura adeguata": questa, in sintesi, la posizione dell’avvocato Mauro riportata dai vari organi di informazione locale. Qualcosa di sbagliato? Certo che no, ma così non l’hanno pensata coloro – e sono stati in centinaia – che hanno ritenuto di commentare sui social, tanto da convincere l’Ordine a prendere posizione con una specifica delibera che mira soprattutto a fare chiarezza sul ruolo dell’avvocato e sul fatto, che evidentemente sfugge ai più, per cui l’avvocato non è né il reato, né l’imputato che si trova a difendere. Per non parlare, poi, dei commenti sessisti, secondo cui una donna anziché fare l’avvocato dovrebbe stare a casa a occuparsi dei figli e della cucina. Nella delibera l’Ordine annuncia che intende "intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare la dignità e l’onore della collega, anche valutando eventuali azioni legali nei confronti dei responsabili dei menzionati attacchi" e di voler "promuovere iniziative di sensibilizzazione sull’importanza del rispetto e della dignità professionale degli avvocati, coinvolgendo anche i media e le istituzioni competenti". Un altro documento di solidarietà all’avvocato Mauro è in arrivo da parte dei colleghi della Camera Penale.